La Depressione dell’Umore, malattia da sempre conosciuta e caratterizzata da svariati sintomi e forme cliniche, rappresenta certamente una delle patologie più frequenti, seppur spesso risulti non diagnosticata o sottovalutata, tanto da dover essere oggetto di una delle principali Campagne Sanitarie di Sensibilizzazione da parte dell’Organizzazione Mondiale della Salute. Tra le varie forme e cause di depressione vi è quella iatrogena, provocata o precipitata, cioè, da Farmaci assunti per altre patologie: antipertensivi, ormoni e psicofarmaci sono da sempre tra quelli incrimininati. Ad esempio, l’associazione tra farmaci antipertensivi e depressione (abstract n° 6) è riconosciuta da oltre 50 anni, mentre più recentemente gli studi sul ruolo dei neurotrasmettitori nell’eziologia della depressione hanno facilitato a capire come tali farmaci causino depressione. Molte sostanze antipertensive (in parte non più utilizzate), infatti, interferiscono con questi sintomi, primi fra tutti la reserpina, l’alfa-metildopa, ed, in misura minore, clonidina, guanetidina, idralazina e prazosina. Diuretici, calcio-antagonisti ed ACE-inibitori mostrano la minore associazione con la depressione, risultando così di prima scelta quando tale patologia sia a rischio. Ma l’elenco dei Farmaci in grado di provocare depressione è in costante aumento. Consultando l’interessante Sito Farmacovigilanza, realizzato dalla Società Italiana di Farmacologia in collaborazione con l’Università di Messina, nella Sezione dedicata alla Depressione sono segnalati oltre 100 farmaci variamente utilizzati. Quindi, un importante problema sanitario provocato, oltretutto, dall’intervento (involontario) del Medico. senza dimenticare l’importante ruolo svolto dalle interferenze farmacologiche. I Pazienti maggiormente coinvolti in tale fenomeno sono quelli Anziani, che sono quelli che assumono più farmaci (più sono i farmaci prescritti maggiore è il rischio, o la probabilità, di effetti iatrogeni) e per i quali sono sempre validi i famosi Criteri di Beers sull’appropriatezza prescrittiva in Geriatria.

Ma le brutte notizie relative a depressione e consumo di farmaci non finiscono qui: la segnalazione di oggi è, infatti, relativa ad un aggiornamento pubblicato recentemente su JAMA. Lo studio, il primo ad aver dimostrato questa relazione pericolosa tra farmaci di comune impiego e rischio suicidario, ha analizzato in maniera retrospettiva le prescrizioni fatte a oltre 26 mila americani adulti tra il 2005 e il 2014, dati raccolti all’interno della National Health and Nutrition Examination Survey. I risultati ottenuti hanno evidenziato come fossero oltre 200 i Farmaci potenzialmente dannosi per depressione e suicidio (come da scheda tecnica) e come fosse superiore al 15% la percentuale dei Pazienti consumatori ai quali era stata diagnosticata anche una qualunque forma di Depressione. I rischi maggiori  sono risultati essere maggiormente a carico di quei Pazienti che assumevano più farmaci, generalmente prescritti da differenti Medici Specialisti (la famosa Sindrome di Sant’Antonio!).

________________________________________________________________________________

Post n° 266  (53° del 2018) Inserito il 24 Giugno 2018  –   Testo di giuliani gian carlo  –    Foto by pexels.com

Presentazione del Blog di Formazione-Sanitaria.it 

(Legenda: Testo  –  Collegamenti-Link  –  Testo rilevante senza collegamenti)

________________________________________________________________________________