Si chiama anche Nuvola ma è il Museo Lavazza, da pochi giorni aperto nel complesso aziendale sede anche della Direzione Generale dell’omonima Azienda, in un quartiere di Torino ancora difficile ma che sta lentamente risalendo la china, grazie anche ad iniziative e spazi come questi. La Lavazza, realtà torinese che, insieme a poche altre, ha mantenuto legami, direzione ed operatività in Torino, ripercorre con questo Museo la Storia Aziendale, sua e dei suoi prodotti, attraverso un percorso tecnologico-sensoriale di grande effetto. A guidarci non più un’anonima guida ma una tazzina di caffè, che nasconde, al proprio interno, un sensore Rfid capace di attivare presentazioni, proiezioni e di archiviare fotografie scaricabili successivamente tramite la propria mail, interagendo direttamente con il sistema informatico del Museo.
Il Percorso è suddiviso in 5 Spazi tematici: Casa Lavazza (lo spazio della Storia dell’Azienda nata nel 1895), la Fabbrica (con descrizione dei processi di produzione), la Piazza (riproduzione di una piazza con presenza della prima macchina espresso per lo spazio), l’Atelier (la Memoria artistica degli spot storici più famosi) e l’Universo (ambiente onirico con proiezione che conclude la visita ed introduce alla degustazione finale). Tutto il Percorso è corredato da proiezioni, presentazioni e vari testi (creati dalla Scuola Holden di Torino). Completano, ma in realtà arricchiscono, alcune tavole ed alcune presentazioni (documentate) sulla relazione tra caffè e salute, con riproduzione di alcune affermazioni scientifiche a cura dell’ISIC (Istituto per l’Informazione Scientifica sul Caffè), tali da meritare la segnalazione su questo Blog.
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Post n° 267 (54° del 2018) Inserito il 26 Giugno 2018 – Testo di giuliani gian carlo – Foto by giuliani gian carlo
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