Da qualcuno può essere considerata una provocazione od un esagerato allarmismo, mentre altri la potranno considerare una review particolarmente aggiornata. Di sicuro l’ultima segnalazione di Medscape presente online in versione slideshow relativa ad una efficace analisi su una decina di farmaci (o gruppi di farmaci) il cui uso viene considerato “da rivalutare” (in realtà il titolo è più drastico) non può che rappresentare uno stimolo per almeno individuali riflessioni. Soprattutto nel caso di somministrazioni di più farmaci e/o di Pazienti Anziani. L’elenco è relativo a 11 farmaci, non tutti presenti o così utilizzati in Italia. Riportiamo, quindi, solo quelli usati o noti nel nostro Paese.

  1. utilizzo di antibiotici come profilassi pre-trattamenti dentali: tale prassi è basata su vecchie Linee Guida sulla prevenzione delle endocarditi, sicuramente superate dalle recenti antibiotico-resistenze e dalle limitate evidenze cliniche ottenute da tale Raccomandazione.
  2. utilizzo degli inibitori della Pompa Protonica: sicuramente sono farmaci tra i più prescritti dai Medici, pur risultando note le loro interferenze con l’assorbimento del calcio, degli ormoni tiroidei, della Vitamina B12 ed altro ancora. E’ noto anche come favoriscano le infezioni da Clostridium Difficile e come il loro consumo sia associato ad un rischio maggiore di mortalità assoluta.
  3. Statine per la Prevenzione Primaria: secondo Medscape vi sarebbero poche evidenze di efficacia nei Pazienti over-80, i quali presentano anche maggiori rischio di interferenze e di danni muscolari da tali farmaci.
  4. Benzodiazepine/Zolpidem: anche i dubbi relativi a tali farmaci riguardano la Popolazione Anziana, più esposta a cadute, associate spesso all’uso di tali farmaci, che favoriscono anche gli episodi confusionali.
  5. Beta-bloccanti: pur essendo stati indicati come utili nel post-IMA e nelle insufficienza coronariche acute nei Pazienti con funzionalità ventricolare conservata, gli outcome ottenuti non sono risultati così ottimali come quelli sperati. Alla pari la loro efficacia anti-ipertensiva non risulta ottimale.
  6. Farmaci per Asma e Bpco: in tal caso le osservazioni riguardano soprattutto le modalità prescrittive e la diagnosi, spesso non accompagnate e certificate da un esame spirometrico.
  7. Antimuscarini per l’Incontinenza Urinaria: risulterebbero farmaci dalla ridotta efficacia e dai frequenti eventi avversi.
  8. Inibitori della Colinesterasi nella M. di Alzheimer: scarsa è risultata l’efficacia di tali farmaci. Un numero su tutti: per ottenere un Paziente con benefici dal suo utilizzo, ne devono essere trattati 13. Senza dimenticare gli effetti collaterali (es: incontinenza urinaria).
  9. Miorilassanti per il mal di schiena: gli insuccessi e le interferenze parrebbero particolarmente evidenti negli Anziani.
  10. Integratori: alcuni sono diventati ormai di moda, tipo il potassio ed il magnesio, anche se quelli più pericolosi sono individuati in quelli a base di calcio e/o Vitamina D. In Italia tale fenomeno è ancora sufficientemente sotto controllo, mentre negli USA è largamente diffuso a livello di quasi tutta la Popolazione.

Certamente una riflessione su questi farmaci deve essere fatta, soprattutto circa la loro appropriatezza prescrittiva, che è quella che normalmente fa la differenza tra i casi che vanno bene e quelli che non rispondono (a qualunque farmaco).

 

Inserito il 07/09/2017  –  Testo by giuliani giancarlo  –  Foto by pexels.com

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