Sulle Klebsielle e sui Germi Multi-Resistenti l’attenzione del Mondo Sanitario è da anni stata allertata ed anche su questo Blog ne abbiamo già scritto, anche segnalando nostre casistiche. Dopo tante brutte notizie sull’epidemiologia e sulla clinica delle infezioni da Klebsielle Pneumoniae Resistente ai Carbapenemi (antibiotici per anni considerati l’ultima frontiera terapeutica), finalmente una (piccola) buona notizia, anche se per ora non coinvolge ancora l’Italia.

La Food and Drug Administration (Fda), Ente Governativo degli Stati Uniti ha di recente approvato un composto che associa due farmaci da somministrare per via endovenosa. Il meropenem-vaborbactam, commercializzato come Vabomere è una combinazione a dose fissa di un noto carbapenemico, il meropenem, e di un nuovo inibitore delle beta-lattamasi, il vaborbactam. Vari batteri gram-negativi come Klebsiella, E. coli, Enterobacter e altri producono beta-lattamasi, tra cui la carbapenemasi sintetizzata dalla Klebsiella pneumoniae. Questi enzimi inattivano gli antibiotici beta-lattamici, come appunto i carbapenemi, causando resistenza.

Le caratteristiche e l’efficacia di tale nuovo antibiotico sono state valutate in uno studio clinico cui hanno preso parte circa 550 Pazienti adulti con infezioni complicate delle vie urinarie. E al termine del trattamento è emerso che il 98% circa dei pazienti trattati con il nuovo farmaco era guarito o migliorato rispetto al 94% dei soggetti posti in terapia con piperacillina/tazobactam, usato come antibiotico di confronto. A seguire, inoltre, nelle settimane successive al trattamento, le urocolture sono risultate ancora negative solo nei Pazienti che avevano assunto Vabomere.

 

Inserito il 08/09/2017  –  Testo by giuliani gian carlo  –  Foto by microbewiki

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