Parallelamente all’assistenza geriatrica fornita nelle strutture sanitarie ed assistenziali esiste il vasto settore dell’assistenza continuativa a domicilio alle persone anziane ed invalide, per un certo periodo di pressoché esclusiva competenza di personale femminile straniero, extracomunitario in particolare. Si tratta di un fenomeno sociale particolarmente vasto che ha determinato da un lato la creazione di una nuova figura professionale, la cosiddetta “badante” (termine certamente infelice ma di pratica comune) e dall’altro la definizione di precise regole legali, soprattutto contrattuali.
Nello specifico caso italiano queste mansioni erano (e sono ancora) svolte principalmente dalle donne Est europee, dalle latino americane e dalle asiatiche. Come segnalato da singoli appositi Osservatori Regionali, si tratta di persone di sesso quasi esclusivamente femminile, di età media che supera i 35 anni, in 1 caso su 3 appartenenti a famiglie spezzate per matrimonio o separazione, spesso con figli a carico e dotate di un livello culturale e formativo talora superiori a quelli richiesti per l’attuale mansione e per le quali l’attività di “badante” rappresenta l’ideale per realizzare un profitto economico con il tempo trasformabile in aiuti a quei familiari (mariti, figli, fratelli ecc.) rimasti nel paese d’origine in cambio di uno stile di vita monotono e probabilmente condotto in condizioni disagiate.
Tutto ciò però ha un’impagabile vantaggio pratico: il permettere di poter mantenere l’anziano a casa propria, tra i ricordi e le cose care di una vita, riducendo anche sensibilmente i sensi di colpa che accompagnano i familiari nella scelta di un inserimento in RSA (Casa di Riposo).
Negli ultimi anni la Figura della Badante si è trasformata in quella di Assistente Familiare, che rappresenta, oggi, anche una buona soluzione lavorativa per molte donne (ma anche uomini), anche e soprattutto di nazionalità italiana. Un lavoro non di serie Z ma un Lavoro di Cura molto richiesto e che può permettere una sistemazione lavorativa, una integrazione o un completamento contributivo utile e necessario.
Per tale motivo da anni abbiamo attivato la Scuola per Assistenti alla Famiglia.
La segnalazione di oggi riguarda la Rivista “I Luoghi della Cura” (che ha già pubblicato negli anni anche nostri contributi), che ha recentemente pubblicato una review dei propri articoli pubblicati negli anni su tale argomento. Leggiamo la presentazione.
Il viaggio attraverso gli articoli pubblicati sulla rivista cartacea “I luoghi della cura”, edita tra il 2003 e il 2016, prosegue con lo sguardo rivolto al tema delle badanti. In questo “Percorso” Giselda Rusmini guida i lettori attraverso una serie di contributi dedicati alle lavoratrici, agli anziani assistiti, al loro rapporto col sistema dei servizi per la non autosufficienza.
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Post n° 291 (06° del 2019) Inserito il 18 Aprile 2019 – Testo di giuliani gian carlo – Foto by pixabay.com
Presentazione del Blog di Formazione-Sanitaria.it
(Legenda: Testo – Collegamenti-Link – Testo rilevante senza collegamenti)
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N.B.: Tali contributi non forniscono indicazioni o consigli medici, ma riportano solo Dati Scientifici provenienti dalla Letteratura Medica, costituiti dai risultati di Studi Epidemiologici e/o Clinici.