Le Infezioni da Klebsiella Pneumoniae resistente ai carbapenemi (es: meropenem ed imipenem) rappresentano sicuramente uno dei più critici problemi terapeutici emergenti che il medico deve quotidianamente affrontare nella sua pratica clinica. Tale germe è noto per colonizzare l’intestino ma anche per essere in grado di provocare frequenti infezioni. Mentre nella persona sana tali infezioni risultano generalmente curabili con successo, nei Pazienti ospedalizzati, specie se Fragili, queste possono provocare situazioni cliniche (infezioni delle vie urinarie, polmoniti, sepsi ecc.) di particolare gravità e frequente esito infausto. Una triste caratteristica di tale germe è, infatti, proprio quella di essere in grado di sviluppare frequenti resistenze agli antibiotici, carbapenemi compresi, che rappresentano, per spettro e meccanismo d’azione, una delle ultime (se non l’ultima) risorsa utilizzabile sul piano terapeutico. [segnalo come quello dell’antibiotico-resistenza sia uno dei principali temi che ha affrontato questo Blog].

KPC è il termine con il quale identifichiamo i ceppi di Klebsiella Pneumoniae che producono il principale tipo di carbapenemasi (l’enzima che scinde, neutralizzandolo, l’antibiotico). Nelle ultime settimane, però, ha trovato spazio (anche nei quotidiani generalisti) la notizia di recenti infezioni da germi produttori di un’altra carbapenemasi: la carbapenemasi NDM (o New Delhi metallo beta-lattamasi), così chiamata in quanto individuata per la prima volta in un Paziente svedese al ritorno di un viaggio a Nuova Deli.

La I segnalazione di oggi è relativa ad una Nota a cura dell’ISS (Istituto Superiore di Sanità) proprio su tale infezione. Leggiamone alcuni brani: “………il tipo di carbapenemasi prodotta è rilevante per il trattamento perché i ceppi che producono NDM non sono sensibili ad alcune delle nuove combinazioni antibiotico-inibitore come quella ceftazidime-avibactam. Finora i ceppi di K. pneumoniae produttori di NDM sono stati identificati sporadicamente in Italia, in genere introdotti da pazienti che avevano viaggiato all’estero, provocando focolai di limitate dimensioni e rapidamente controllati. La situazione che si sta verificando (in questi giorni n.d.r.) in Toscana è quindi nuova per il nostro Paese, presentandosi come un ampio e persistente fenomeno epidemico che coinvolge diverse strutture sanitarie della regione, con un alto numero di pazienti colonizzati o infetti. Il 4 giugno 2019 l’ECDC ha pubblicato un Rapid Risk Assessment, elaborato con esperti della regione Toscana, del Ministero della Salute e dell’ISS, su questo “evento significativo”, suggerendo alcune azioni per ridurre il rischio di una diffusione dei ceppi di Klebsiella pneumoniae produttori di NDM in altre strutture sanitarie della regione e del paese nonché la trasmissione transfrontaliera, cioè verso altri paesi europei I dati della sorveglianza nazionale delle batteriemie da Enterobatteri produttori di carbapenemasi (che rappresentano il numero delle infezioni più gravi causate da questi batteri) coordinata da ISS, in linea con i dati forniti dalla regione Toscana, evidenziano, a partire dal secondo semestre 2018, un aumento significativo delle batteriemie da ceppi di K. pneumoniae che producono NDM in questa regione. In particolare, in Italia sono stati segnalati, nel periodo gennaio 2014-agosto 2019, 53 casi di cui 38 negli ultimi 12 mesi. Di questi 38 la maggior parte (30) provengono da strutture ospedaliere della regione il che comporta la necessità di elevare il livello di attenzione nel Paese. In Toscana, dalla scorsa estate, sono state adottate specifiche misure di contrasto per il contenimento della diffusione dei focolai.”

La II Segnalazione di oggi è relativa al Corso di Aggiornamento ECM sulle Infezioni Correlate all’Assistenza che si terrà [a cura di Formazione-Formazione] il prossimo 04 Ottobre 2019 presso la nuova Sala Convegni di Villa Iris.

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Post n°  302 (17° del 2019) Inserito il 23  Settembre 2019  –  Testo di giuliani gian carlo – Foto by pixabay.com

Presentazione del Blog di Formazione-Sanitaria.it 

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N.B.: Tali contributi non forniscono indicazioni o consigli medici, ma riportano solo Dati Scientifici provenienti dalla Letteratura Medica, costituiti dai risultati di Studi Epidemiologici e/o Clinici. La presenza di collegamenti (link individuabili con il grassetto, colore del testo blu ed il sottolineato) permette la consultazione di approfondimenti su alcuni temi segnalati nel testo, approfondimenti generalmente riferibili a fonti scientifiche o divulgative sicure.

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