Nel Settembre u.s. abbiamo segnalato un interessante (ma alla pari preoccupante) indagine effettuate circa le correlazioni tra protratto uso di disinfettanti da parte di personale sanitario ed assistenziale in realtà sanitarie americane. Valutando oltre 55.000 Infermiere/Operatrici Ospedaliere, già seguite dal 1989 in precedenti studi, i ricercatori hanno evidenziato come nel corso degli anni un quadro di bpco fosse stato identificato in circa il 22% del Personale che utilizzava da anni almeno una volta alla settimana prodotti disinfettanti (per la pulizia di pavimenti, arredi e strumentario sanitario), percentualtali e che aumentava con l’aumento della durata dell’esposizioni a tali prodotti. Tale rischio permaneva anche correggendo i dati per età, sesso, abitudine al fumo, etnia ed indice di massa corporea. Concludevamo tale nostra recensione con l’osservazione di come tali Dati risultassero certamente preoccupanti ma nulla nel confronto con quelli potenzialmente individuabili nelle abitazioni civili, ove il consumo di tali prodotti risulta certamente più prolungato.
Sono passati solo pochi mesi ed eccoci….accontentati…..La segnalazione di oggi è, infatti, relativa ad un recente paper pubblicato sull’American Journal of Respiratory and Critical Care Medicine, che ha segnalato come le donne che lavorano come addette alle pulizie o che usano spray detergenti od altri prodotti per le pulizie domestiche risultino essere soggette a un declino maggiore nella funzione polmonare nel tempo rispetto alle donne che non si occupano delle pulizie. A tal fine i ricercatori hanno analizzato i dati di oltre 6.000 partecipanti allo European Community Respiratory Health Survey, seguiti per più di 20 anni.
Lo studio ha rilevato che, rispetto alle donne non impegnate nella pulizia, il FEV1 (Volume Respiratorio Massimo nel 1° Secondo) è sceso più velocemente di 3,6 ml/anno nelle donne che pulivano a casa e di 3,9 ml/anno nelle donne che lavoravano come addette alle pulizie. La stessa capacità vitale forzata (FVC) è diminuita maggiormente, tendenza anch’essa che non è stata invece osservata negli uomini, risultando, inoltre, paragonabile a quella osservabile dopo intenso e prolungato consumo di sigarette. Aumentata anche l’incidenza di asma ed altre patologie patologie respiratorie.
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Post n° 233 (20° dell’Anno 2018) Inserito il 22 Febbraio 2018 – Testo by giuliani gian carlo – Foto by pexels.com
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