L’Antibiotico-Resistenza è sicuramente uno dei temi di maggiore interesse e problematicità nell’attuale panorama sanitario. Molto si è appreso ma molto deve ancora essere conosciuto e non mancano i tentativi e le proposte, anche innovative, per evitare, o quantomeno ridurre significativamente, tale fenomeno, frutto di un progresso scientifico paradosso.

Uno dei punti critici delle Infezioni Correlate all’Assistenza su cui puntare per ottenere dei risultati ben più preventivi che terapeutici, evitando di sperare nella formulazione di chissà quale miracoloso e nuovo antibiotico, risulterebbe essere la Sanificazione Ambientale. Risulta, infatti, da tempo noto come ambienti e superfici ambientali contaminate agiscano come reservoir per i microrganismi, aumentando il potenziale rischio di contaminazione incrociata attraverso il contatto diretto e/o indiretto con il paziente. Inoltre nei casi di endemia ospedaliera, se non si interviene anche sull’ambiente difficilmente si riuscirà a risolvere la problematica. La sanificazione pertanto rappresenterebbe una procedura indispensabile per prevenire e contenere gli eventi infettivi durante il ricovero.  Questo non è un concetto noto solo a tutti coloro che si debbono quotidianamente occupare di Infezioni Multi-Resistenti, ma anche delle Linee Guida sulla Sanificazione Ambientale per la Gestione del Rischio Clinico ed il contenimento delle Infezioni Correlate all’Assistenza, dell’Ottobre 2017 e recentemente pubblicate su un’apposita pagina dell’Associazione Nazionale dei Medici delle Direzioni Sanitarie (ANMDO).

Ritornando alle segnale nuove strategie preventive, segnaliamo un ampio ed interessante Studio coordinato dall’Università di Ferrara e relativo all’utilizzo di germi non patogeni destinati a sostituirsi ai germi patogeni, sfruttando la competizione biologica tra i germi. In pratica si tratta di utilizzare un sistema basato sull’utilizzo di probiotici per ripulire l’ambienti dai germi patogeni. I probiotici, così famosi per curare affezioni e dismicrobismi intestinali, sono, infatti rappresentati da germi vivi, capaci di replicarsi e svolgere delle attività a favore dell’ambiente (ad es. il microbiota intestinale) ove vengono introdotti. Quello descritto rappresenta il principio ispiratore e pratico del P.C.H.S. (Probiotic Cleaning Hygiene System), sistema di pulizia e sanificazione che sfrutta proprio i probiotici, messo a punto da una ditta italiana, la COPMA, che segnaliamo non per fare pubblicità, ma poichè ha basato i propri risultati con metodiche statistiche andando alla ricerca di evidenze scientifiche, tanto che una pagina del loro sito ospita tutte le pubblicazioni scientifiche (su riviste, da sottolineare, tutte di elevato valore) effettuate nel corso di appositi studi sull’efficacia di tale sistema.

La novità è la conclusione di questo Studio Multicentrico, al momento segnalato dal solo Quotidiano Sanità, quotidiano online di informazioni sanitarie al quale rimandiamo per i particolari, prima dell’individuazione del paper relativo allo studio segnalato, studio che sarà sicuramente presentato in un apposito Corso-Convegno organizzato per il 12 Aprile 2018 presso il Ministero della Salute.

…di questo (ed altro) discuteremo il 25 Maggio nel corso della II Edizione de “Le ICA 2018: la Valutazione del Rischio”. Anche in questa occasione dopo pochi giorni di pubblicazione online del Corso le Iscrizioni si sono subito chiuse, ma non disperate perchè a volte qualcuno deve rinunciare a partecipare e ci si può proporre,……non escludendo, inoltre, una III Edizione 2018……

______________________________________________________________________________

Post n° 248  (35° del 2018) Inserito il 05 Aprile 2018  –   Testo di giuliani gian carlo  – Foto by pixabay.com

Presentazione del Blog di Formazione-Sanitaria.it 

(Legenda: Testo  –  Collegamenti-Link  –  Testo rilevante senza collegamenti)

________________________________________________________________________________