Il dolore nell’Anziano raramente riconosce una sola causa, ma è generalmente il prodotto di multiple patologie croniche, potenzialmente invalidanti e di non indifferenti fattori psicologici e sociali, che pur non essendo i responsabili dello stimolo nocicettivo ne possono modulare la percezione e la risposta al dolore (come anche ricordato dall’ultima nostra ricerca pubblicata). Oltretutto il dolore in tali Pazienti è spesso sottovalutato, non valutato e, molto frequentemente, non trattato farmacologicamente.

L’occasione per riparlare di Dolore Geriatrico è la pubblicazione di nuove recenti Linee Guida sulla Valutazione del Dolore nei Pazienti Anziani sulla Rivista Age and Aging da parte dell’Università dell’East Anglia. In particolare si tratta di un aggiornamento, in quanto una edizione precedente risale al 2007, sempre in collaborazione con la British Pain Society e la British Geriatrics Society.

Partendo dalle Osservazioni di come il Dolore (specie se cronico) presenti:

  • Un aumento continuo della prevalenza del dolore con l’età
  • Una prevalenza nel Sesso Femminile
  • Una prevalente localizzazione nella colonna vertebrale, ginocchia e fianchi
  • Una scarsa attenzione da parte dei Caregivers (Familiari o Professionisti), nonchè dei Professionisti Sanitari

(il che ha ancora una volta sottolineato l’importanza e la diffusione del dolore geriatrico), è stata effettuata una Revisione della Letteratura Scientifica su tale problematica sanitaria, stante il crescente numero di pubblicazioni a tale riguardo, soffermandosi non solo sulle caratteristiche cliniche del dolore quanto degli strumenti utilizzabili (appartenenti soprattutto alla Valutazione MultiDimensione) per la sua valutazione quali e quantitativa.

Quali le conclusioni di tali Linee Guida? Queste, in breve, le principali:

  • Esistono differenti caratteristiche del Dolore tra i 2 Sessi
  • Le differenze di età suggeriscono che la prevalenza del dolore aumenti con l’età fino a 85 anni per poi diminuire.
  • Gli studi disponibili evidenziano una scarsa generale attenzione nei confronti dei Pazienti con dolore
  • Risulta necessario un approccio multidisciplinare nella valutazione e nella cura del dolore, anche se la valutazione è un processo complesso, ostacolato da molti problemi di comunicazione, tra cui abilità cognitive e fattori socio-culturali.
  • L’educazione al dolore strutturato dovrebbe essere implementata a tutti i livelli, specie tra tutti gli operatori sanitari 
  • Sono disponibili numerose Scale di Valutazione del Dolore soggettive, valide e affidabili, che possono essere utilizzate anche in caso di demenza moderata. La scala di valutazione numerica od i descrittori verbali possono essere utilizzati con persone con compromissione cognitiva da lieve a moderata. Per le persone con grave compromissione cognitiva sono raccomandati la Scala PAINAD e la Doloplus-2.
  • Sono state osservate forti associazioni tra il dolore e l’umore depresso, essendo ciascuno un fattore di rischio per l’altro. Inoltre, la solitudine e l’isolamento sociale erano associati ad un aumentato rischio di dolore.
  • I medici dovrebbero essere consapevoli che l’isolamento sociale e i segni e sintomi depressivi possono essere indicatori di dolore preesistente o un predittore di insorgenza del dolore futuro.
  • Esistono numerose linee guida basate sull’evidenza sulla valutazione del dolore nelle persone anziane con o senza disabilità cognitiva da tutto il mondo, tra cui l’Australia e l’Europa.

Anche di questo parleremo nel prossimo Corso sul Dolore che si svolgerà a Maggio 2018, con Aggiornamenti Diagnostici e Terapeutici sul tema. A breve tutte le notizie su questo Sito. Intanto, per coloro eventualmente interessati, segnalo un Video sul Dolore Geriatrico da poco pubblicato in Rete. E’ in lingua inglese, ma facilmente comprensibile.

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Post n° 249  (36° del 2018) Inserito il 07 Aprile 2018  –   Testo di giuliani gian carlo  Foto by pixabay.com

Presentazione del Blog di Formazione-Sanitaria.it 

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