Sulle malattie cardio-vascolari la ricerca è attualmente concentrata non solo sugli aspetti terapeutici, ma anche su quelli preventivi ma, soprattutto, su quelli predittivi. Ecco così che vengono presi in considerazione vari aspetti individuali, fisiologici, patologici, sociali e quant’altro, al fine di indicare quale di questi possa predire una particolare malattia o un certo difetto nei singoli soggetti.
La segnalazione di oggi può sembrare essere semplicemente curiosa, ma la provenienza è sicura ed il metodo seguito per la ricerca descritta è sicuramente quello scientifico. Il Fattore Predittivo esplorato in questo contributo è la Depressione del Tono dell’Umore, come pubblicato sugli Atti (Abstract MP60) della EPI/Lifestyle 2018 (Scientific Session) a cura del Council of Epidemiology and Prevention EPI).
La depressione è stata suggerita, in questa ricerca, come un potenziale fattore di rischio per la fibrillazione atriale (FA) attraverso gli effetti sul sistema nervoso autonomo e sull’asse ipotalamo-ipofisi-surrene. La letteratura attuale che esamina la relazione prospettica tra depressione e FA è incoerente e limitata agli studi condotti in popolazioni prevalentemente bianche. Gli Autori hanno valutato la relazione tra i sintomi depressivi e l’uso di antidepressivi con la FA in una coorte multietnica, all’interno di uno Studio Multietnico sulla malattia aterosclerotica. Tale studio multietnico di aterosclerosi è uno studio prospettico di 6.814 individui senza iniziale malattia cardiovascolare clinica. I sintomi depressivi sono stati valutati al basale dal Center for Epidemiologic Studies Depression Scale (CES-D) in 20 item e dall’uso di farmaci antidepressivi. Cinque gruppi CES-D sono stati creati in base alla distribuzione dei punteggi in quartili approssimativi e il quartile superiore suddiviso in 2 in modo che il gruppo principale rappresentasse le persone con un punteggio ≥16, un valore comunemente usato per identificare i sintomi clinicamente rilevanti. La presenza di Fibrillazione Atriale è stata identificata da ECG di studio per FA, diagnosi di dimissioni ospedaliere ICD-9 coerenti con FA. 6.644 partecipanti (età media = 62, 53% donne, 38% bianchi, 28% neri, 22% ispanici, 12% cinesi-americani) sono stati quindi inclusi e seguiti per una mediana di 13 anni. Quali le Conclusioni dello Studio? i sintomi depressivi sono associati ad un aumentato rischio di FA. Ulteriori studi sulle correlazioni tra depressione, variazione dei suoi sintomi ed uso di antidepressivi con la comparsa e la gravità della Fibrillazione Atriale sono, ovviamente, necessari per confermare le attuali conclusioni.
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Post n° 252 (39° del 2018) Inserito il 17 Aprile 2018 – Testo di giuliani gian carlo – Foto by pixabay.com
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