Nell’immaginario collettivo quando si parla di Dieta pensiamo subito a qualcosa che serve solo per ridurre drasticamente di peso, accompagnata da rigorose prescrizioni e divieti alimentari. In realtà con il termine Dieta si intende letteralmente “stile di vita”, che è quello di cui necessitano coloro che presentano disturbi della nutrizione, sia su base psichica che su quella basata su errate abitudini alimentari. Lo stile di vita è quello che può permettere un miglioramento delle condizioni di salute ed una riduzione del rischio per numerose patologie degenerative, potendosi ottenere anche una lenta ma progressiva riduzione del grasso in eccesso. Una Dieta (qualunque essa sia) dovrà, così, aiutare nel tempo la nostra Salute e non tanto darci un rapido, pericoloso e, soprattutto, effimero calo ponderale, che a breve potrebbe scomparire per ridare spazio, con gli interessi, al peso precedente.
Sicuramente differente è la cosiddetta Dieta Mediterranea che da un lato è un vero e proprio modello nutrizionale, valido per tutte le persone e dall’altro non impone rispetto di calorie o schemi dietetici, vero e proprio vanto della “cultura mediterranea” (nostro Paese in particolare), dato che con tale termine intendiamo le abitudini alimentari delle popolazioni che dimorano nelle terre bagnate dal Mar Mediterraneo dalla metà del XX secolo circa. La Dieta Mediterranea è caratterizzata da un elevato consumo di prodotti vegetali e da basse quantità di pesce, (soprattutto) carne e latticini, zuccheri semplici e vino consumato, in minime dosi, ai pasti: a patto che il tutto sia fresco, locale e non modificato. Questo modello dietetico è risultato essere associato ad una minore incidenza di mortalità per malattie cardiovascolari e cancro e ad un basso impatto ambientale (uso del suolo, fabbisogno energetico, emissioni di gas serra e consumo di acqua). Per il suo rispetto verso la biodiversità, per le caratteristiche geofisiche naturali e le tradizioni gastronomiche del territorio, la Dieta Mediterranea nel 2010 è stata riconosciuta dall’UNESCO come “patrimonio immateriale dell’umanità”. Non solo le Malattie cardiovascolari beneficerebbero positivamente di tale Dieta, ma anche numerose malattie degenerative, compreso le Demenze Senili: già nel 2015 ci siamo interessati di questi benefici di tale dieta sulla Volumetria Cerebrale nei Pazienti Geriatrici nonchè in generale (Agosto 2017) sulla prevenzione delle Demenze Senili.
La segnalazione di oggi, anzi le segnalazioni di oggi, sono ben tre, tutte che documentano ulteriori benefici della Dieta Mediterranea sulla Salute Umana.
- La prima è stata presentata nel corso di un Meeting a cura della Endocrine Society, a cura di alcuni ricercatori dell’Universidade Federal do Rio Grande do Sul di Porto Alegre. Tale contributo ha ulteriormente dimostrato come le donne in post-menopausa che seguono la dieta mediterranea avrebbero anche una maggiore massa ossea e muscolare, dopo aver preso in considerazione 103 donne di età media di 55 anni che erano andate in menopausa, in media, da cinque anni e mezzo. Un punteggio più elevato della dieta mediterranea sarebbe stato, infatti, associato significativamente a una maggiore massa muscolo-scheletrica e a una più elevata densità ossea a livello di tratto lombare della colonna vertebrale. Delle nove categorie di alimenti usate per determinare il punteggio della dieta mediterranea, il consumo di olio d’oliva era negativamente associato alla percentuale di grasso corporeo.
- La seconda riguarda uno Studio italiano che ha valutato le correlazioni tra aderenza ad un modello nutrizionale mediterraneo e deterioramento cognitivo in circa 300 Pazienti Geriatrici, valutati anche sul piano cognitivo tramite il MMSE (Mini-Mental State Examination). Le valutazioni cognitive e nutrizionali hanno rivelato come oltre il 30% dei Pazienti arruolati seguisse un modello “mediterraneo” e come tale modello fosse associato ad un minor rischio di compromissione cognitiva, correlazione, invece, non trovata con altri modelli nutrizionali.
- La terza ed ultima segnalazione odierna è relativa ad una ricerca pubblicata su Frontiers in Nutrition che ha dimostrato come un regime alimentare ricco di frutta e verdura migliori significativamente il microbioma, portando dei benefici all’intestino, ove può essere migliorato il rapporto tra batteri buoni e batteri cattivi. Tale studio, effettuato su primati, ha infatti evidenziato come il principale batterio buono (il Lactobacillus) fosse particolarmente aumentato nel microbioma nel gruppo trattato con Dieta Mediterranea.
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Post n° 256 (43° del 2018) Inserito il 29 Aprile 2018 – Testo di giuliani gian carlo – Foto by pixabay.com
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