Oltre 1 miliardo sarebbero i fumatori nel mondo, con un consumo totale di oltre 6mila miliardi di sigarette ed uno medio di 6.000 sigarette/anno. Certo poco meno di 15 sigarette e mezza al giorno potrebbe sembrare non eccessivo, ma si tratta, ovviamente, di una semplice media. Certamente le cose si complicano quando prendiamo in considerazione l’abitudine o la dipendenza dal fumo, nota come tabagismo. Il più noto componente delle sigarette (insieme ai prodotti della combustione ed alcuni pericolosi oligoelementi) è infatti la nicotina, sostanza da un lato in parte euforizzante ma dall’altro in grado di generare una forte dipendenza psico-fisica, che si manifesta anche con una sindrome di astinenza. Come segnalatoci dall’Organizzazione Mondiale della Sanità “Il tabacco è uno dei principali fattori di rischio per le malattie croniche, tra cui il cancro, le malattie polmonari e le malattie cardiovascolari. Nonostante questo, è comune in tutto il mondo.” Inoltre, sempre le stesse fonti, ci segnalano come ben il 12% della mortalità degli over-30 sia riconducibile proprio al consumo di tabacco, tanto da individuare nel tabacco la principale causa di mortalità.

Ben note sono le patologie causate o favorite dal fumo: tumori, malattie cardiologiche, respiratorie, dell’apparato riproduttivo, invecchiamento, vasculopatie cerebrali e periferiche, patologie del sistema immunitario, metaboliche (a partire dall’insulino-resistenza) ecc. ecc. Non dobbiamo però dimenticare come siano in crescita le segnalazioni delle correlazioni tra tabacco e Malattia di Alzheimer. E non solo……

La segnalazione di oggi (pubblicato sulla Rivista Annals of Clinical and Translational Neurologyriguarda proprio quest’ultimo aspetto, vale a dire i rapporti tra Demenze e Tabagismo. Tale paper ci descrive una significativa raccolta epidemiologica, basata sulle denunce nazionali nella Corea del Sud (poco meno di 50.000 uomini over-60). Quali i dati risultati più interessanti?

  • il rischio di presentare una forma di demenza senile risultava maggiore nei fumatori
  • la sospensione del fumo non provocava la scomparsa del rischio, ma una sua riduzione
  • i non-fumatori ed i mai-fumatori presentavano un rischio minori.

Perchè, quindi, non cercare di convincere i già fumatori a smettere tale abitudine, certamente pericolosa non solo per le vie respiratorie?

________________________________________________________________________________

Post n° 271  (58° del 2018) Inserito il 06 Settembre 2018  –   Testo di giuliani gian carlo  –    Foto by pixabay.com

Presentazione del Blog di Formazione-Sanitaria.it 

(Legenda: Testo  –  Collegamenti-Link  –  Testo rilevante senza collegamenti)

________________________________________________________________________________