Il pompelmo è un frutto definito come frutto ibrido, sintesi tra il pomelo e l’arancio dolce, rappresentando uno dei frutti più grandi tra gli agrumi, ora ubiquitario dopo le sue origini dubbie (Cina o America Centrale?). La sua curiosità non è legata solo al fatto di come il nome venga utilizzato sia per il frutto che per l’albero, ma anche alle sue importanti correlazioni con alcuni aspetti sanitari, farmacologici in particolare. A lui vengono, infatti, riconosciute proprietà antibatteriche (sarebbe in grado di alterare la parete cellulare dei batteri) nonchè analgesiche, digestive ed altre ancora. Il pompelmo deve, inoltre, buona parte della sua fortuna all’attribuzione di una sua presunta “azione dimagrante”, riconducibile alla capacità di trasformare i grassi in calorie.
In realtà il pompelmo deve essere ricordato da chi assume farmaci, in quanto il suo succo può interferire con alcuni di questi. E’ di recente pubblicazione da parte della F.D.A (Food and Drug Administration) importante ente governativo americano, di una nota-articolo in cui viene ricordata e sottolineata l’interferenza da parte del pompelmo nell’assunzione dei farmaci. Tale nota è stata ripresa dalla Società Italiana di Farmacologia, in particolare nella sua componente che si occupa di Farmacovigilanza, gestita da farmacologi e clinici dell’Università di Messina.
Quali i farmaci coinvolti in tale effetto dannoso? Tra i principali ricordiamo:
- statine,
- farmaci antipertensivi (es. nifedipina),
- farmaci per il rigetto di trapianto (es. ciclosporina),
- corticosteroidi (es. budesonide),
- farmaci per le aritmie (es. amiodarone),
- antistaminici (es. fexofenadina),
- ecc.
Come sempre, l’entità del danno dipende da svariati fattori, compresi tra le caratteristiche del Paziente, il farmaco coinvolto e la quantità di succo bevuto.
Quali i meccanismi potenzialmente coinvolti? Ricordiamo i principali:
- Il succo di pompelmo può inibire il CYP3A4, per cui i farmaci metabolizzati da tale isoenzima permangono più a lungo nell’organismo con un aumento delle concentrazioni ematiche del farmaco, con un logico e prevedibile incremento del rischio di effetti collaterali ed eventi avversi
- Di recente però è stato dimostrato come il succo di pompelmo possa esercitare anche un effetto differente su pochi altri farmaci, alterando le proteine note come “trasportatori di farmaci” che favoriscono l’assorbimento di un farmaco all’interno delle cellule dell’organismo. Tale effetto ha come conseguenza una riduzione della quantità di farmaco assorbito.
Quali i consigli per i Pazienti?
- Chiedere al proprio medico di fiducia se possano bere succo di pompelmo mentre assumono determinati farmaci.
- Leggere il foglietto illustrativo dei farmaci che stanno assumendo per sapere se il succo di pompelmo ne possa alterarne l’effetto.
- Controllare se nell’etichetta dei succhi di frutta o nelle bevande alla frutta che stanno consumando sia riportato anche il succo di pompelmo.
- Evitare altri agrumi, tra cui alcuni incroci, in quanto alcuni di essi possono avere lo stesso effetto del succo di pompelmo.
(immagini tratte dall’articolo citati)
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Post n° 208 Inserito il 12 Dicembre 2017 – Testo by giuliani gian carlo – Foto by pexels.com
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