Certamente di lui se ne parla proprio poco, oltre che essere da pochi conosciuto (medici compresi). In realtà si tratta di uno dei minerali più importanti per la nostra Salute, risultando importante per molte attività preventive e modulatrici. Parliamo del Selenio, un minerale presente in traccia nel nostro organismo, ma capace di intervenire nella prevenzione di Patologie tipo i Tumori, le Malattie Degenerative, quelle Tiroidee nonchè quelle immunitario-infettive ecc.
Il selenio è l’elemento chimico di numero atomico 34 e il suo simbolo è Se, minerale essenziale che si trova in quantità minime nell’organismo, viene in gran parte assunto grazie agli alimenti e la sua quantità dipende da quanto è presente nel suolo, nel caso dei vegetali. Isolato per la prima volta nel 1817 in quanto costituente della crosta terrestre ritrovandosi spesso in materiali contenenti pirite, il Selenio è un metallo colore grigio insolubile che può avere 4 stati di ossidazione.
Molto simile allo zolfo per le sue proprietà fisiche, il selenio è una delle sostanze essenziali per il corpo, che può essere usata per la prevenzione di molte malattie tra le quali: il cancro, disfunzioni cardiocircolatorie, arteriosclerosi, cirrosi, artrite ed enfisema. Quindi, a piccole dosi il Selenio è utile al nostro organismo, mentre ha effetti tossici se assunto a dosi elevate.
Il selenio è un oligoelemento (e come tale classificabile come “microtraccia”) che è naturalmente presente in molti alimenti, aggiunto ad altri e disponibile come integratore alimentare. Chimicamente il selenio, che è nutrizionalmente essenziale per l’uomo, è un costituente di oltre due dozzine di selenoproteine che svolgono ruoli critici nella riproduzione, nel metabolismo degli ormoni tiroidei, nella sintesi del DNA e nella protezione dal danno ossidativo e dall’infezione. Il selenio esiste in due forme: inorganico (selenato e selenito) e organico (selenometionina e selenocisteina). Entrambe le forme possono essere buone fonti alimentari di selenio. I terreni contengono seleniti inorganici e selenati che le piante accumulano e convertono in forme organiche, per lo più selenocisteina e selenometionina e i loro derivati metilati. La maggior parte del selenio è sotto forma di selenometionina nei tessuti animali e umani, dove può essere incorporata in modo non specifico con l’aminoacido metionina nelle proteine del corpo.
Il muscolo scheletrico è il principale sito di deposito di selenio, rappresentando circa il 28% al 46% del totale del pool di selenio. Sia la selenocisteina che la selenite sono ridotte per generare seleniuro di idrogeno, che a sua volta viene convertito in selenofosfato per la biosintesi della selenoproteina.
Il Selenio viene assunto principalmente con gli alimenti, essendone ricchi tutta una serie di cereali, frutti di mare, carni, latticini ed altri, ma il prodotto che maggiormente è ricco di Selenio sono, notoriamente, le Noci Brasiliane.
Dato l’interesse, teorico ma anche pratico, di tale Minerale, abbiamo condotto (come Lungodegenza e Laboratorio Analisi di Villa Iris) una raccolta una Casistica Clinica, in parte già elaborata ed utilizzata a fini scientifici ed in parte in via di elaborazione e valutazione clinica: entrambe hanno fornito risultati interessanti, dei quali parleremo in prossimi post.
________________________________________________________________________________
Post n° 286 (01° del 2019) Inserito il 30 Marzo 2019 – Testo di giuliani gian carlo – Foto by tiroide.com
Presentazione del Blog di Formazione-Sanitaria.it
(Legenda: Testo – Collegamenti-Link – Testo rilevante senza collegamenti)
________________________________________________________________________________
N.B.: Tali contributi non forniscono indicazioni o consigli medici, ma riportano solo Dati Scientifici provenienti dalla Letteratura Medica, costituiti dai risultati di Studi Epidemiologici e/o Clinici.