Per Zona Blu si intende generalmente una zona geografica in cui la durata massima di vita (e di conseguenza la speranza di vita) risulta essere più elevata che in altre. Attualmente 5 sono le zone insignite di tale definizione: l’isola di Okinawa in Giappone, una Comunità della Chiesa Avventista in Loma Linda – California, l’Isola di Icaria in Grecia, la Penisola di Nicoja in Costa Rica e l’intera Sardegna. In tale regione la zona blu è presente soprattutto in Provincia di Nuoro, ove sono individuabili più paesi con elevata longevità, specie nell’Ogliastra e nella Barbagia. Tutte queste regioni sono, da anni, oggetto di studio per questa caratteristica epidemiologica, alla ricerca della ricetta ideale (misterioso mix di genetica, ambiente e stili di vita) per ottenere un invecchiamento sano e longevo. In queste regioni stupisce sia la quantità degli ultra-centenari che le loro condizioni psico-fisiche.
Recentemente si è particolarmente sottolineata in ambito geriatrico l’associazione tra l’invecchiamento di successo e la resilienza. Con quest’ultimo termine (utilizzato in più ambiti scientifici) intendiamo la capacità di un individuo di saper affrontare in maniera positiva gli eventi traumatici e le circostanze avverse della vita, superandole ed imparando da esse. In questo senso esiste una notevole corrispondenza tra resilienza e concetti di invecchiamento di successo, sottolineando il fondamentale ruolo dello stress e del suo superamento. Una delle caratteristiche dei longevi presenti in tutte le Zone Blu è proprio rappresentato dai particolari tratti psicologici, presentando questi Soggetti sintomi depressivi bassi ed alto benessere psicologico.
La segnalazione di oggi è un paper (Free) pubblicato sul Numero di Febbraio 2018 di Behavorial Science, a cura del Dipartimento di Pedagogia, Psicologia e Filosofia dell’Università di Cagliari, che parte dall’osservazione di come il ruolo della resilienza come determinante degli aspetti psicologici sia ancora sconosciuto. Lo studio citato segnala tre obiettivi. In primo luogo, indagare associazioni tra diversi predittori putativi, tra cui la capacità di recupero e tre stabiliti marcatori di salute mentale positiva e negativa. In secondo luogo determinare se siano presenti differenze di genere indipendentemente da età e deterioramento cognitivo. In terzo luogo, esaminare l’importanza relativa dei fattori predittivi di salute mentale e benessere auto-riportati. A tal fine sono stati arruolati 160 Anziani della Zona Blu Sarda e tutti i partecipanti hanno completato un self-report misurante la resilienza nonchè la soddisfazione per i legami sociali, la salute fisica, i sintomi depressivi ed il benessere psicologico.
Risultati : la resilienza dei tratti era significativamente associata ai predittori ed ai marcatori di salute mentale. I maschi avevano una resilienza significativamente maggiore. Nelle analisi di regressione, la capacità di recupero e soddisfazione soddisfatte con i legami sociali erano significativi predittori di tutti i marcatori di salute mentale. Altri fattori erano significativamente associati solo a determinati indicatori.
Conclusioni: il tratto della resilienza ed i forti legami sociali sembrano essere i fattori determinanti dell’elevata salute mentale del sardo Blue Zone anziani, idonei per realizzare un invecchiamento di successo.
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Post n° 239 (26° del 2018) Inserito il 10 Marzo 2018 – Testo by giuliani gian carlo – Foto by wikipedia (Tenores – Libero Dominio)
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