Da almeno 5 anni le Evidenze sul ruolo della Vitamina D e del suo ubiquitario Recettore sono aumentate, quali e quantitativamente, tanto da attribuirle attualmente un importante ruolo nello sviluppo e nel funzionamento dell’intero organismo. Non solo più ossa quindi per la Vitamina D, la cui carenza è stata associata anche ad importanti patologie degenerative cerebrali, a manifestazioni allergiche e ad altri quadri patologici. E non solo più nei Pazienti Geriatrici.

Le ultime segnalazioni riguardano l’ambito ginecologico, indicando come una deficienza di Vitamina D possa far aumentare il rischio di diabete mellito gestionale (GDM). Realizzata da un gruppo di Specialisti universitari cinesi, è stata condotta su tale tema una meta-analisi sugli studi reperibili tramite le Biblioteche PubMed, MEDLINE e Cochrane.

L’analisi effettuata ha evidenziato da questa meta-analisi l’esistenza di un’associazione coerente tra carenza di vitamina D ed un aumentato rischio di GDM. Il ruolo della Vitamina D sembra essere correlato ad una alterata omeostasi del glucosio durante la gravidanza, confermato dal dato che supplementando Vitamina D si ottiene una riduzione della glicemia ed un aumento dei livelli di insulina. E’ noto, infatti, come la Vitamina D regoli, tramite il proprio recettore pancreatico, la secrezione dell’insulina, influenzandone la sua sensibilità periferica. Nel corso della gravidanza la carenza di Vitamina D è riconducibile a più fattori che vanno dal suo minor introito alimentare ad una sua aumentata richiesta, passando attraverso alla riduzione dell’esposizione solare.

 

Inserito il 06 Ottobre 2015 – Testo by gian carlo giuliani – Foto by pexels.com