Da circa 30 anni l’interesse per il recettore dell’insulina riguarda anche il tessuto nervoso. In particolare, a livello dell’ippocampo, regione chiave per la memoria, è stata individuata la percentuale più elevata di tali recettori, facendo ipotizzare un intervento dell’insulina nella plasticità sinaptica e sulla memoria in particolare. Alcune ricerche hanno sottolineato come l’insulina agisca come fattore di crescita, regolando la sopravvivenza neuronale. Individuando nel cervello uno degli organi-bersaglio dell’insulina, è possibile ipotizzare un verosimile intervento, nell’insorgenza del deterioramento cognitivo a base delle demenze e della Malattia di Alzheimer, del Diabete Mellito, vero fattore di rischio e minaccia di tali malattie.

Alterazioni funzionali ed anatomiche sono state associate ad insulino-resistenza e ad alterazioni recettoriali, mentre benefici sono stati ottenuti con alcune terapie anti-diabetiche. Evidenze attualmente note confermerebbero il ruolo dell’insulina nella memoria, nell’apprendimento e nella plasticità neuronale.

Su tali argomenti segnaliamo un contributo pubblicato sul numero di Novembre di Diabetes (rivista dell’American Diabetes Association), nonché un articolo-commento allo stesso nel medesimo numero della Rivista.

 

Inserito il 23 Ottobre 2015   –   Testo by giuliani gian carlo   –   Foto by pexels.com