Nel post-ictus uno dei principali eventi avversi è rappresentato dalle cadute e dalle possibili conseguenti fratture, specie all’arto eventualmente colpito da deficit motori.
Una recente ricerca epidemiologica realizzata in più centri clinici di Dublino (Irlanda) e pubblicata su “Age and Ageing”, relativa ad oltre 500 Pazienti seguiti per 2 anni, ha evidenziato come il 23,5% di questi fosse caduto almeno 1 volta nei 2 anni, il 14,2% fosse caduto almeno 2 volte nello stesso periodo, per un totale del 5,5% di Pazienti fratturati. Dei Pazienti sopravvissuti le % raggiungevano, rispettivamente, il 32,2%, il 60,7% e ben il 23,4%, ad indicare un progressivo incremento del rischio, con una % di fratture a 2 anni nei sopravvissuti di circa 1 Paziente su 4. Analizzando gli altri fattori di rischio, gli Autori hanno segnalato come fattore di rischio indipendente l’utilizzo di alfa-bloccanti per trattare l’ipertensione arteriosa. Relativamente alle capacità motorie il maggior rischio era a carico dei Pazienti con mobilità ridotta ed il minore a carico di quelli senza deficit motorie. La totale dipendenza esponeva, invece, i Pazienti ad un rischio intermedio.
Key words: ictus – cadute – valutazione del rischio
Inserito il 21 Ottobre 2015 – Testo by giuliani gian carlo – Foto by malattieosteoarrticolari.it