Per Iposodiemia si intende la diminuzione della concentrazione di sodio sierico, con valori <135 mEq/l. Si tratta di un’evenienza non rara, talora di natura iatrogena e che, se non rapidamente individuata, può provocare importanti disturbi neurologici che, progressivamente, vanno dalla cefalea al coma, passando attraverso le crisi epilettiche. Si conoscono più forme di iposodiema, generalmente classificabili in 3 principali categorie:
– Iposodiemia ipovolemica (perdite renali od extrarenali)
– Iposodiemia ipervolemica (con edema provocato da malattie epatiche, renali, cardiache, intestinali, da malassorbimento ecc.)
– Iposodiemia normovolemica (eccessivo introito di liquidi)
Molto spesso la causa dell’iposodiemia è iatrogena, riconducibile soprattutto al consumo di farmaci psicotropi. Il riscontro di iposodiemia (o iponatremia) non rappresenta un evento raro, soprattutto nei Pazienti anziani e nei recenti mesi estivi tale evento è risultato anche più frequente del’ipersodiemia da disidratazione da calore.
Una recente review sulla gestione dell’iposodiemia è stata pubblicata in un editoriale della Rivista Mayo Clinic Proceedings.
Inserito il 22 Ottobre 2015 – Testo by giuliani gian carlo – Foto by pexels.com