Nell’ormai ricca Letteratura presente circa i fattori favorenti e quelli ritardanti della Demenza Senile, si inserisce questo contributo a cura del Centro di Ricerche sulle Demenze dell’Istituto di Neurologia dell’Università di Londra, che ha valutato le modificazioni del tono dell’umore e, in particolare, le alterazioni del senso dell’umorismo.
Anche se ancora poco studiate, le alterazioni del senso dell’umorismo potrebbero, infatti, rappresentare un segno precoce di demenza, in quanto in tali attività vengono utilizzati sofisticati processi cerebrali, simili a quelli coinvolti nel “problem-solving”. Tali processi sembrano essere colpiti nelle prime fasi dello sviluppo della demenza, soprattutto in quella frontotemporale, comparendo soprattutto il ridere di situazioni non divertenti o tristi (es: il partecipare ad un funerale ecc.) e le difficoltà di comprendere le situazioni ironiche.
Sono stati valutati circa 50 Pazienti affetti da vari tipi di demenza, ai cui familiari è stato sottoposto un questionario relativo alla valutazione dei comportamenti dei singoli Pazienti nel corso di differenti programmi comici, potendo anche segnalare le modificazioni nelle preferenze avutesi nel tempo . Il confronto è stato effettuato con un campione simile di Pazienti sani.
I risultati hanno evidenziato come le commedie satiriche e quelle dell’assurdo siano piaciute meno ai Pazienti Dementi e maggiormente ai soggetti sani, diversamente dalle precedenti preferenze dei primi, modificatisi giusto alcuni anni prima dell’insorgenza della malattia.
Le alterazioni del senso dell’umorismo sono risultate più frequenti nei Pazienti con Demenza frontotemporale o semantica rispetto a quelli con Morbo di Alzheimer od Afasia progressiva non fluente.
Inserito il 23 Novembre 2015 – Testo by giuliani gian carlo – Foto by Patch Adams – Official Site