La notizia è, ormai, datata alcuni giorni, vale a dire la conferma che alcuni resti umani mummificati presenti al Museo Egizio di Torino ed attribuiti a Nefertari apparterrebbero realmente alla famosa Regina egizia. Certamente l’inserimento di tale notizia in questo blog non riguarda il suo aspetto di curiosità, quanto quello scientifico, in quanto è proprio utilizzando il metodo scientifico che è stato raggiunto tale riconoscimento. Questo a conferma dei numerosi e variegati legami tra Scienza (Medicina in particolare), Arte e Storia.

La segnalazione è stata pubblicata il 30 Novembre 2016 sulla Rivista Medico-Scientifica PLOS ONE, avvalorata dalla quantità (13) e dalla qualità degli Autori, nonché dalla loro multidisciplinarietà. Tra gli Autori segnaliamo la dott.ssa Raffaella Bianucci dell’Istituto di Medicina Legale di Torino e la dott.ssa Eleni Vassilika, Direttrice del Museo Egizio di Torino fino al 2014.

Nefertari (il suo nome significa “la più bella”, “la perfetta”) è stata la sposa, preferita tra le numerose, di Ramses II,  Faraone egizio che regnò dal 1279 al 1212 a.C.. La Tomba della Regina Nefertari fu scoperta nel 1904 nella Valle delle Regine da Ernesto Schiaparelli (egittologo piemontese di Occhieppo Inferiore). Tale scoperta fu incompleta, in quanto la tomba subì, nei secoli, numerosi saccheggi. Al Museo Egizio di Torino sono conservati i famosi affreschi ed alcuni reperti incompleti e riconducibili ad oggetti di vita quotidiana, ma sono presenti anche alcuni resti umani, genericamente ma mai scientificamente attribuiti alla Regina. Lo scopo di tale Ricerca è stato proprio quello di confermare (o meno) l’attribuzione di tali reperti umani alla famosa Nefertari.

I resti umani presenti al Museo e sottoposti a varie valutazioni sono relativi a:

  • Un frammento di femore,
  • Una sezione ossea compresa tra la zona distale del femore e quella prossimale della tibia e del perone, nonché
  • Una sezione incompleta di tibia prossimale

Le Valutazioni effettuate sono state del tipo:

  • Radiologico: ai frammenti ossei è stata eseguita una radiografia direttamente nel Museo tramite apparecchio portatile
  • Ricostruzione Antropometrica: per la ricostruzione dell’altezza
  • Confronto delle proporzioni ossee con campioni moderni e d’epoca per la determinazione del sesso e della epoca di riferimento
  • Analisi degli oggetti ritrovati: tutti gli oggetti riportavano il nome di Nefertari e/o altri simboli grafici che ricordano l’epoca della sua dinastia. In particolare i sandali sono risultati corrispondenti alle misure ricostruite dei piedi.
  • Analisi effettuate su prelievi di pelle, muscoli ed altri tessuti: queste hanno non solo evidenziato assenza di materiali utilizzati per la mummificazione in altre epoche (bitume e resine) ma anche la presenza di materiali utilizzati all’epoca della Regina (grasso animale non umano)
  • Analisi del DNA: nessun elemento utile per la ricerca è stato rilevato
  • Datazione al radiocarbonio: tutte le analisi effettuate hanno confermato l’appartenenza dei campioni all’epoca del Regno della Regina Nefertari, una volta effettuate le correzioni riconducibili alle modificazioni provocate dalla mummificazione e da possibili contaminazioni successive.

L’insieme dei dati ottenuti confermerebbero l’individuazione di resti appartenenti ad una donna tra i 40 ed i 50-60 anni, vissuta e deceduta nell’epoca ipotizzata per la Regina e la cui tomba è stata arredata con oggetti riportanti il suo nome ed alcune scritture tipiche del suo regno: ben 14 delle prove utilizzate su 16 confermerebbero l’ipotesi che si tratti proprio della Regina Nefertari. Anche se, concludono gli Autori della ricerca, non vi può essere l’assoluta certezza.

Key words:   Arte e Scienza   –   Musei di Torino

Inserito il 12 Dicembre 2016   –   Testo by gc.giuliani   –   Foto by Articolo Citato