Il Diabete Mellito, con le sue plurime complicazioni, rappresenta una di quelle Patologie per le quali è previsto, nei prossimi anni, un’ulteriore esplosione epidemiologica e clinica nei Pazienti Anziani, sia per il progressivo invecchiamento della Popolazione (sappiamo che i D.M. è già attualmente presente in un 20% degli over-75) che per gli errori nello stile di vita, compresi gli aspetti alimentari e quelli relativi alla insufficiente attività fisica.

E’ di questi giorni, la pubblicazione di un Documento di Consenso realizzato e condiviso da 2 importanti Società Scientifiche (la S.I.G.G., Società Italiana di Geriatria e Gerontologia, e la S.I.D, Società Italiana di Diabetologia) proprio sulla personalizzazione del trattamento dell’iperglicemia nell’Anziano con Diabete Tipo 2. Non molte le vere e proprie novità, bensì una raccolta di raccomandazioni appropriate per la gestione del Diabete nell’Anziano Fragile, per il quale particolare attenzione deve essere posta nei confronti di:

  • Dieta, dieta mediterranea in particolare,
  • Attività Fisica (qualora possibile), con attività fisica aerobica alternata ad esercizi di resistenza e stretching,
  • L’automonitoraggio costante della glicemia,
  • Rispetto dei livelli di Emoglobina glicata, per i quali un eccessivo rigore non può essere preteso, considerando accettabili livelli minori al 7%, elevabili però anche all’8% nei Pazienti Fragili od a rischio ipoglicemia iatrogena,
  • L’ipoglicemizzante orale di prima scelta rimane ancora la metformina, anche se nel Paziente Anziano dovrà essere rivolta una ancora più attenzione nel caso di insufficienza renale e/o cardiaca. Meno indicati i farmaci (tipo le sulfaniluree) che predispongono maggiormente ad episodi ipoglicemici, molto pericolosi nell’Anziano, favorendo cadute, fratture, deterioramento cognitivo, complicanze vascolari ecc.,
  • Ipoglicemie, in quanto Il soggetto anziano è più predisposto a sviluppare le manifestazioni neuroglucopeniche dell’ipoglicemia (irritazione, confusione mentale, delirio, astenia) rispetto a quelle conseguenti all’attivazioni adrenergica (tremore, sudorazione), con la conseguenza di una ridotta capacità di riconoscere i sintomi dell’ipoglicemia. Oltre al mancato riconoscimento dei sintomi dell’ipoglicemia, il paziente diabetico anziano potrebbe erroneamente attribuirli ad altre condizioni come malattie neurologiche primitive, trascurando la loro prevenzione e trattamento,
  • Sebbene non esistano studi specifici sulla terapia insulinica nell’anziano (ancor meno nel paziente fragile), esiste sufficiente consenso che la eventuale terapia insulinica iniziale debba essere rappresentata da una mono-somministrazione di un analogo basale,
  • Altre raccomandazioni riguardano, infine, la Valutazione Multi-Dimensionale, la presenza di Decadimento Cognitivo e Comorbilità, la presenza di Depressione ed il consumo, quali e quantitativo,  di Farmaci ecc.

Di questo, ed altro, ne parleremo a Maggio 2017 in un apposito Corso ECM Formazione-Sanitaria, affrontando, in particolare, una delle principali ed emblematiche complicazioni: il piede diabetico.

Key Words: Diabete Mellito – Documenti di Consenso

Inserito il 06 Aprile 2017   –   Testo by giuliani gian carlo   –   Foto by salutetoday.it