L’infezione umana da Zika virus (Zikv) è una malattia virale trasmessa dalla puntura di zanzare infette del genere Aedes aegypti (vettore della infezione). I sintomi sono febbricola, eruzioni cutanee, mal di testa, artralgia, mialgia, astenia e congiuntivite non purulenta e si manifestano tra i tre e i dodici giorni dopo la puntura del vettore. Una persona su quattro non sviluppa sintomatologia, ma di solito la malattia è lieve con sintomi che possono durare da due a sette giorni. Il virus è molto simile a quelli della dengue, della febbre gialla, dell’encefalite giapponese e del Nilo occidentale.

Il virus Zika fu isolato per la prima volta da una scimmia Rhesus in Uganda nel 1947, e causò sporadiche infezioni umane in alcuni Paesi dell’Africa e dell’Asia che si manifestarono con febbre, rash cutanei e artralgia. Anche se l’infezione nell’uomo è stata dimostrata da studi sierologici nel 1952 (Uganda e Tanzania), solo nel 1968, il virus è stato isolato da campioni umani in Nigeria. Nel 2007, vi fu la prima grande epidemia di febbre da virus Zika sull’Isola di Yap, negli Stati Federali di Micronesia, con 185 casi sospetti. Da lì il virus si diffuse in numerosi Paesi dell’Oceania prima di arrivare negli Stati Uniti di America nel 2014-15, con ogni probabilità attraverso l’Isola di Pasqua.

Al momento non è disponibile nessun vaccino contro il virus Zika. Per questo l’unico modo per prevenire l’infezione è evitare di essere punti dalla zanzare. Sebbene le complicanze (neurologiche, autoimmuni) siano rare, ne sono state descritte nei focolai manifestatisi in Polinesia nel 2013 e in Brasile nel 2015.

L’azione preventiva per eccellenza sta nell’eliminazione e nel controllo di Aedes aegypti dai siti di riproduzione delle zanzare in modo da ridurre le possibilità di trasmissione di Zika, chikungunya e dengue. Come per questi due ultimi virus, anche Zika necessita di un approccio globale che coinvolga aree di intervento che spazino dalla salute, all’istruzione, all’ambiente. Per favorire l’eliminazione dei siti di riproduzione delle zanzare è bene:

  • evitare l’accumulo di acqua in contenitori esterni (vasi da fiori, bottiglie e altri contenitori che possono contenere l’acqua) per impedire che diventino terreno fertile per le zanzare;
  • coprire i serbatoi di stoccaggio dell’acqua per uso domestico in modo che le zanzare non possano entrarci;
  • non lasciare accumulare i rifiuti e buttarli via in sacchetti di plastica chiusi conservati in bidoni della spazzatura coperti;
  • sbloccare scarichi che possono causare ristagni d’acqua;
  • utilizzare zanzariere e schermi su porte e finestre per ridurre il contatto tra le zanzare e le persone.

Come riportano fonti OMS, il virus Zika è particolarmente pericoloso per le donne in gravidanza, e sebbene un legame causa-effetto non sia ancora stato scientificamente dimostrato, la comparsa di Zika in Brasile è coincisa con l’impennata dei casi di microcefalia tra i neonati: da ottobre ad oggi, quelli registrati sono 3.893 e in continua ascesa. Un incremento del 2500% rispetto al 2014, quando i casi di microcefalia sono stati 150.

A seguito del focolaio di Zikv, che ad oggi ha colpito 14 Paesi e territori del continente americano, la Pan American Health Organization (Paho)/Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha pubblicato le risposte alle domande più frequenti (FAQ) sull’infezione umana da Zika virus e sulla febbre Zika. L’OMS ha poi pubblicato recentemente l’aggiornamento delle fact sheet su questa malattia rispondendo alle domande più comuni sull’infezione e offrendo indicazioni dettagliate sulle modalità di prevenzione e trattamento. Operatori sanitari e cittadini possono trovare informazioni dettagliate anche sul sito dei Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) americani dove si possono scaricare anche materiali di tipo divulgativo.

In Italia, la diffusione del virus è monitorata da programmi specifici, come indicato nella circolare del Ministero della Salute “Sorveglianza dei casi umani di Chikungunya, Dengue, West Nile Disease ed altre arbovirosi e valutazione del rischio di trasmissione in Italia – 2015”.

Gli Uffici di Sanità Marittima, Aerea di Frontiera del Ministero della Salute, ai fini della prevenzione dell’introduzione di vettori infetti, non solo da virus Zika ma anche da altri agenti patogeni  trasmessi da zanzare, controllano le certificazioni di disinsettazione degli aeromobili, come previsto dal Regolamento Sanitario Internazionale,  dalla Convezioni sull’Aviazione Civile Internazionale (ICAO- Annex 9) e dalle raccomandazioni emanate nel corso del tempo in relazione ad altri eventi epidemici sostenuti da arborvirus,  in primo luogo dengue e chikungunya, e all’endemia malarica.

Per approfondire:

 

Inserito il 30 Gennaio 2016 by giuliani gian carlo   –   Testo by Newsletter CCM Centro Nazionale per la Prevenzione ed il Controllo delle Malattie   –   Foto by viruszyka.biz