Lo <stress> non rappresenta certo una novità dei tempi moderni, ma ha sempre accompagnato la storia dell’Uomo, da quello delle caverne fino a quello dei giorni nostri, anche se, negli anni, si sono modificati gli eventi e le situazioni (stressors) in grado di provocare tale <sindrome>. Una sua definizione scientifica è però solo degli anni ’70, grazie agli studi di Selye, che lo introdusse come sindrome generale di adattamento, processo a più tappe durante il quale il corpo si confronta con gli stressors, positivi o negativi che siano.
Di fronte a questi, la prima reazione del corpo è una reazione di allarme e il corpo si prepara per “combattere o scappare”. La seconda tappa è l’adattamento della resistenza, perché l’organismo non può sostenere troppo a lungo questo stato. Infine, “a causa dell’usura,” il corpo entra in una terza fase di esaurimento. Tutte queste tappe sono mediate da varie sostanze ormonali, psico-attivate tramite l’ipofisi, che libera ADH (ormone antidiuretico) e, soprattutto ACTH, che a sua volta stimola il surrene nella produzione dei suoi ormoni. In realtà la situazione è molto più complessa, coinvolgendo anche altri ormoni nonchè l’equilibrio dei sistemi ortosimpatico e parasimpatico. Se le reazioni allo stress risultano inadeguate e/o non sufficienti, specie quando gli stressors sono particolarmente intensi o cronici, si possono sviluppare delle vere e proprie malattie, sia organiche che funzionali, compreso le cosiddette malattie psicosomatiche, il dolore cronico e lo stesso burn-out.
Il rilascio di ACTH (ormone adrenocorticotropico) indotto dal CRH ipotalamico può, inoltre, modificare la funzione della rete neuronale, alterandone le proprietà integrative e quindi i cambiamenti comportamentali o emotivi. Questa plasticità neurale che sottende lo stress indubbiamente colpisce la funzione del cervello e può provocare alterazioni funzionali nei disturbi mentali. Infatti, la neuroplasticità indotta da stress ha un ruolo critico in quasi tutti i disturbi mentali, e lo stress è diventato sinonimo di termini diversi di emozioni negative, quali la depressione e l’ansia.
Lo stress è stato successivamente esteso al campo della psicologia e ridefinito come la presenza di minacce fisiologiche o psichiche acute o persistenti all’organismo che provocano un forte sforzo sui sistemi compensatori del corpo, in quanto i pensieri anticipatori sugli eventi stressanti possono anch’essi indurre reazioni stressanti. Inoltre, se la minaccia biologica è facilmente evitabile, il corpo non sarà compromesso. Pertanto, le reazioni stressanti dipendono dal pensiero incerto sugli eventi stressanti.
Una breve ma interessante review della storia del concetto di stress è presente sull’ultimo numero di Neural Plasticity. Da questa riportiamo la didascalia della Figura 1……….
Flusso emozionale indotto da stress e disturbi mentali: Negli eventi stressanti o eventi minacciosi, un organismo prima sarà spaventato con l’emozione di paura. E per affrontare gli eventi stressanti, l’organismo raccoglie energia nel corpo per cercare di “combattere o scappare” con emozioni arrabbiate. La paura è la scarpata negli eventi stressanti e la rabbia è affrontare gli eventi stressanti. Se l’organismo può affrontare con successo la situazione stressante, l’organismo riesaminerà la situazione e ottiene emozioni positive ed è felice. Se l’organismo non è riuscito a far fronte alla situazione, l’organismo avrebbe avuto emozioni negative e sarebbe triste. Stress-paura-risposta (rabbia) – conseguenze (felicità o tristezza) costituiscono il flusso emozionale nelle nostre vite.
…..nonchè le conclusioni:
Collettivamente, questi studi dimostrano che lo stress può indurre molti cambiamenti critici nella plasticità neurale che sottende molte malattie neuro(psico)logiche. Speriamo che questo tema speciale stimolerà gli interessi nel campo dei meccanismi di disturbi sinaptici che lo stress induce e contribuirà ad ottenere una comprensione più profonda del meccanismo molecolare dei disturbi indotti dallo stress.
Inserito il 17 Settembre 2017 – Testo by giuliani gian carlo – Foto by pexels-com