Sui Pets (animali domestici) ormai l’attenzione e l’interesse del mondo sanitario ma anche della società civile sono ormai altissime e quotidianamente non mancano segnalazioni di evidenze (anche) scientifiche sul ruolo svolto dagli animali da compagnia sul benessere umano. Come già riportato su altri contributi di questo Blog, le terapie assistite con gli animali sono utilizzate, con un approccio “non farmacologico”, per migliorare la Qualità di Vita in molte malattie croniche ed invalidati, comprese le Demenze Senili.

Non necessariamente, però, bisogna essere malati od essere portatori di patologie croniche od invalidanti per ottenere benefici dalla compagnia degli animali. A tal proposito segnalo un recente paper pubblicato sulla Rivista Current Gerontology and Geriatrics Research relativo al ruolo svolto dal possesso di animali da compagnia sul benessere delle persone adulte e/o anziane.

In una precedente analisi trasversale su oltre 12.000 anziani nei Paesi Bassi, 2358 sono risultati essere proprietari di animali da compagnia e gli anziani possessori di un cane avevano, significativamente, dimostrato una maggiore attività fisica quotidiana ed una più intensa socializzazione, rispetto non solo a chi non possedeva animali, ma anche a chi possedeva dei gatti, che presentava, invece, un calo nell’attività fisica. In un successivo lavoro scandinavo venivano confermati tali risultati, evidenziandosi significativi benefici sulla salute e sull’attività fisica nei possessori di cani, rispetto a tutte le altre categorie.

Lo studio ora citato è stato condotto per valutare le persone più anziane che risiedono nelle aree rurali degli Stati Uniti, dove esistevano insufficienti dati descrittivi per il rapporto tra la proprietà degli animali domestici e dieta, attività e caratteristiche di stile di vita del proprietario nonché caratteristiche dei loro animali. Le ipotesi alla base della ricerca presupponevano che i proprietari più anziani di cani o gatti si sarebbero differenziati l’uno dall’altro per quanto riguarda l’indice di massa corporea e le selettive variabili di assunzione dietetiche, il numero di malattie presenti ed i farmaci prescritti, legati ad essere un proprietario di cani rispetto a un gatto o non essere proprietario di animali.

Nel campione arruolato, gli anziani (e rurali) proprietari di animali domestici differivano dai non proprietari di animali relativamente ad alcuni Indicatori di Salute, tra cui il numero di malattie attive ed il BMI. I proprietari di gatti  differivano dai proprietari di cani, per BMI più elevati, minore attività fisica e minor uso di integratori. I proprietari di gatti erano più frequentemente femmine rispetto ai proprietari di cani e, in generale, in condizioni più gravi. Le differenze nelle caratteristiche dietetiche, nello stile di vita e di salute tra i più anziani, hanno però dimostrato come la proprietà di animali da compagnia sia stata effettivamente vantaggiosa per gli anziani. La proprietà degli animali da compagnia ed il BMI hanno contribuito in modo significativo ad una migliore salute generale, utilizzando il numero di patologie diagnosticate come ulteriore marcatore.

In tale ambito, è necessaria un’ulteriore ricerca, in particolare alla luce della crescente popolazione adulta e della tendenza alla attuale visione degli animali domestici come membri della famiglia. Lo stile di vita degli anziani proprietari, le pratiche sanitarie e le decisioni di assistenza possono estendersi al loro animale domestico.

 

Inserito il 04 Ottobre 2017  –  Testo by giuliani gian carlo  –  Foto by giuliani gian carlo (one of our cats)