La xerostomia, meglio nota come secchezza delle fauci, è caratterizzata dalla carenza od assenza di saliva, condizione patologica di per sè in grado di determinare turbe nella masticazione, nella deglutizione oltre che provocare danni gengivali, carie e possibili cadute dei denti. Tale patologia è frequentemente associata anche a secchezza degli occhi, della pelle, al diabete e ad altri sintomi e malattie, spesso su base autoimmune o collagenopatica. Ad esserne maggiormente colpiti sono i Pazienti Anziani.

Le cause della xerostomia sono da ricercare non solo nelle collagenopatie (Sindrome di Siogren in particolare) ma anche nel diabete scompensato, nelle terapia radianti ed in varie malattie sistemiche. Ma le principali cause di xerostomia sono iatrogene e da ricercare in un’ampia gamma di farmaci quotidianamente utilizzati dai nostri Pazienti (specie quelli anziani).

Questa è esperienza quotidiana, ma segnaliamo anche una recente ed interessante ricerca sulle correlazioni tra xerostomia e consumo di farmaci, pubblicata sul Journal of the American Geriatric Society. Gli Autori, partendo dai dati presenti in oltre 50 pubblicazioni su tali correlazioni, hanno osservato come l’elenco dei farmaci maggiormente coinvolti nella comparsa della xerostomia negli Anziani risulti particolarmente lungo, privilegiando quelli per l’incontinenza urinaria, per la depressione, per l’ansia e l’insonnia, gli antipsicotici, i diuretici, gli anticolinergici in generale, gli antiparkinsoniani ed alcuni chemioterapici.

Un ulteriore raccomandazione per un’attività medica che sta diventando sempre più complicata e complessa: la prescrizione dei Farmaci nei Pazienti Anziani.

 

Inserito il 04 Novembre 2017  –  Testo by giuliani gian carlo  –  Foto by pexels.com