La Medicina di Genere è un tema emergente di rilevante importanza e che è stato in più occasioni già affrontato da questo blog (parlando di differenze nel dolore cronico, nelle lesioni da pressione, nella mortalità post-ictus e nelle fratture femorali).
Vari sono gli ambiti di competenza della Medicina di Genere, comprendenti la totalità delle patologie (acute e croniche), quelle cardio-vascolari in particolare. Relativamente a queste ultimo segnaliamo un contributo presente nell’ultimo numero del “The Italian Journal of Gender-Specific Medicine” e relativo alle differenze di genere nelle malattie coronariche in età geriatrica.
Leggiamone l’abstract: Le coronaropatie costituiscono una delle principali cause di morte nei Paesi industrializzati, soprattutto per la popolazione in età geriatrica. Negli anziani, come negli adulti, le malattie coronariche si caratterizzano per una molteplicità di differenze di genere che coinvolgono fattori di rischio, modalità di manifestazione e strategie terapeutiche di tali patologie. Rispetto agli uomini, per esempio, l’esordio delle coronaropatie è più tardivo nelle donne anziane, le quali presentano generalmente un più ampio corredo di comorbilità e di fattori di rischio cardiovascolare al momento della loro insorgenza. Le coronaropatie sintomatiche in età geriatrica, inoltre, si associano meno strettamente alla presenza di stenosi arteriose critiche nel sesso femminile, che però risulta essere gravato da prognosi peggiori e maggiore mortalità rispetto al genere maschile. Il riscontro di tali peculiarità ha inevitabilmente influenzato la gestione delle patologie coronariche nella pratica clinica, portando a un minor tasso di indagini diagnostiche e di trattamenti invasivi rivolti a pazienti di sesso femminile. Tale approccio clinico, tuttavia, non si avvale di fondate basi scientifiche, dal momento che non vi sono ancora solide e concordi indicazioni rispetto alla gestione delle patologie coronariche sia in pazienti anziani che di sesso femminile. Alla base della sottostima e del ridotto riconoscimento delle coronaropatie in tali tipologie di pazienti vi sono diversi fattori; tra questi, la convinzione che le donne abbiano un minore rischio cardiovascolare rispetto agli uomini, e la scarsa partecipazione di soggetti anziani nei primi ampi studi sperimentali rappresentano due aspetti di notevole rilevanza. Inoltre, dato che la maggior parte degli studi clinici effettuati negli ultimi anni considera insieme pazienti anziani e adulti, risulta particolarmente arduo valutare se la variabilità nelle caratteristiche e nella prognosi delle coronaropatie sia imputabile al genere o all’età avanzata. L’ambito delle differenze di genere nelle coronaropatie in età geriatrica richiede dunque ulteriori approfondimenti al fine di elaborare nuove indicazioni diagnostico-terapeutiche che tengano in considerazione la variabilità genere- ed età-correlata di tali patologie.
Una buona lettura, in attesa di un Corso Introduttivo alla Medicina di Genere che terremo nel 2018.
Inserito il 12 Novembre 2017 – Testo by giuliani gian carlo (abstract by TIJGSM) – Foto by pexels.com