Se da un lato le notizie sugli effetti degli smartphone sulla salute dei giovani sono sempre più frequenti, dall’altro non mancano aggiornamenti sui potenziali danni da eccessivo consumo di programmi televisivi. Nonostante la nascita ed il diffondersi di nuovi media, la tv è ancora quello più utilizzato ed anche quello più studiatoSecondo gli ultimi dati ISTAT 2016 il 92,2% della Popolazione over-3 anni guarda la televisione e gli spettatori appartengono a tutte le fasce di età, pur con importanti differenze: sono soprattutto i ragazzi under-14 e, in particolare, gli adulti over-65 (in quasi il 96%) a passare più tempo davanti alla  tv. Secondo le principali indagini statistiche il telespettatore italiano tipo spende in media 1,3 anni circa della propria vita a fare zapping, alla ricerca del programma tv da vedere. In generale risultano in crescita i programmi on-demand e la visione su tablet e smartphone. Il divano, come luogo di visione, è in progressivo calo, a favore del letto, specie quando i programmi televisivi rappresentano l’antipasto del sonno.

La letteratura scientifica si è recentemente interessata ai danni provocati nelle Persone Anziane dal troppo tempo passato davanti alla TV:  in un recente paper avente come tema la correlazione tra sedentarietà e comparsa di disabilità e pubblicato sul numero di Agosto 2017 del J Geront Sci Med, un gruppo di ricercatori ha analizzato i dati relativi allo studio dietetico e sanitario nazionale NIH-AARP, iniziato nel  1995, quando i partecipanti avevano un’età compresa tra 51 e 70 anni ed avevano compilato dei questionari che indagavano la loro storia medica, l’attività fisica e la dieta. Dopo 10 anni dall’avvio del follow-up erano già stati archiviati oltre 130.000 Pazienti. Al termine dello studio, circa il 30% dei partecipanti riferiva un certo grado di disabilità di mobilità, come per esempio  difficoltà a camminare ad una velocità superiore a 2 miglia all’ora o non essere in grado di camminare affatto.

I risultati ottenuti hanno dimostrato come le Persone che guardavano per oltre 5 ore al giorno la televisione e che svolgevano meno di 3 ore di attività fisica alla settimana abbiano presentato un rischio 3 volte maggiori di presentare delle disabilità motorie rispetto a quelle che svolgevano attività fisica per oltre 7 ore ed una durata-TV minore di 5 ore. In tutti i gruppi, inoltre, si è visto che aumentando la durata del tempo trascorso guardando la TV, aumentava anche la probabilità di avere una disabilità nel camminare a piedi. Ad esempio, chi vedeva  la TV per oltre 5 al giorno all’inizio del periodo di  studio, ha avuto un rischio maggiore del 65% di segnalare  una disabilità nel movimento entro la fine dello studio,  rispetto a quelli che avevano  trascorso un tempo minimo seduti davanti al teleschermo.

La visione televisiva (favorendo sedentarietà e minore attività fisica) è un fattore di rischio molto potente per la disabilità in età avanzata“, ha dichiarato, concludendo, l’autore principale della ricerca, Loretta DiPietro dell’Università George Washington.

 

Inserito il 09 Settembre 2017  –  Testo by giuliani gian carlo  –  Foto by qdss