Lo scorso Ottobre abbiamo organizzato un primo Corso Introduttivo sulla Medicina Narrativa, prevalentemente dedicato agli aspetti narrativi ed a quelli dei Social Media. E’ stato, comunque, segnalato in tale occasione come siano in realtà utilizzate anche tante altre strategie documentali e/o terapeutiche: dalla musica al cinema, dalla scultura alla pittura. E’ proprio su quest’ultima che ci vogliamo soffermare oggi, ricordando come Medicina e Salute abbiano da sempre interessato il mondo della Pittura, fin dai tempi degli Antichi Egizi con gli affreschi dei sepolcri e fino alle attuali più moderne terapie non farmacologiche che sfruttano colori, bellezza e pittura per combattere i sintomi dell’Alzheimer. Pittori di tutte le epoche, da Raffaello a Picasso hanno raccontato malattie ed interventi, autopsie e sofferenze
A questo proposito riportiamo 4 importanti evidenze segnalate nel corso dell’Anno 2016 relative alla relazione medicina-pittura.
La prima, forse quella che maggiormente si è fatta conoscere è quella relativa al Pittore Andrea Mantegna che, all’interno della sua famosa Camera degli Sposi del Palazzo Ducale di Mantova dipinse la neurofibromatosi 80 anni prima della sua descrizione medica in uno dei numerosi personaggi del suo capolavoro, una donna di servizio affetta da nanismo, che appare in seconda fila ed al centro del quadro. Questo a conferma di come l’Arte possa narrare la Medicina, talora anticipandola, potendo addirittura descrivere o raccontare malattie emergenti o non ancora conosciute. In questo caso la segnalazione è avvenuta grazie una ricerca effettuata dalla prof.ssa Raffaella Bianucci (la stessa della ricerca su Nefertari) presso l’Università di Torino e pubblicata sul numero di Ottobre 2016 della Rivista The Lancet Neurology.
La seconda segnalazione è relativa all’autoritratto del Pittore El Greco, autoritratto talmente realistico da permettere ad un team di ricercatori (anche in questo caso è intervenuta la prof.ssa Raffaella Bianucci) di identificare i segni di quell’ictus che lo avrebbe portato a morte 14 anni dopo. In questo caso la Rivista è il Journal of the Neurological Sciences e la pubblicazione è del Gennaio 2017, pur essendo nota già da alcune settimane prima. L’attenta osservazione del volto ritratto ha portato i Ricercatori a diagnosticare una possibile lesione parietale destra con una conseguente eminattenzione. Dopo tale primo episodio El Greco ricominciò a dipingere stante la ripresa delle capacità motorie, ma successivamente ebbe altri episodi ischemici che inizialmente lo portarono ad una transitoria agrafia e, 14 anni dopo, a morte.
La terza segnalazione è relativa all’attribuzione a Caravaggio di un quadro (Giuditta che taglia la tesa a Oloferne) ritrovato a Tolosa e dall’Autore in precedenza sconosciuto. Tale attribuzione è legata alla presenza di un personaggio che, come altri presenti in altre opere del Caravaggio, è dotato di un significativo gozzo tiroideo, molto frequente all’epoca ma, soprattutto, nei dipinti del pittore milanese. La contrastata attribuzione è della primavera 2016 e la ricca discussione su tale attribuzione, vide coinvolti anche alcuni medici, endocrinologi in particolare.
La quarta ed ultime segnalazione è presente sulla Rivista Neuropsychology, Organo dell’A.P.A. (American Psychological Association), che pubblica una ricerca finalizzata all’individuazione di precoci sintomi di malattia degenerativa (Alzheimer in primis) analizzando le pennellate di 7 famosi pittori. I ricercatori hanno scelto due pittori con Parkinson (Salvador Dali e Norval Morrisseau), due con Alzheimer (James Brooks e Willem De Kooning) e tre che non avevano malattie neurodegenerative conosciute (Marc Chagall, Pablo Picasso e Claude Monet). Lo studio, scrivono gli autori, ha mostrato dei cambiamenti molto evidenti nelle pennellate degli artisti con malattie rispetto a quelli con un invecchiamento normale. Questo grazie alla considerazione che l’arte è da sempre considerata un buon metodo per migliorare la qualità di vita delle persone con disturbi cognitivi, potendo la pittura individuare precocemente problemi neurologici emergenti.
Key words: Arte e Scienza
Inserito il 09 Gennaio 2017 – Testo by giuliani gian carlo – Foto by wikipedia (foto di dominio pubblico)