Delle correlazioni tra Arte e Medicina ne abbiamo già parlato in altre occasioni. Ritorniamo sull’argomento, a proposito delle recenti evidenze relative alla Gioconda, dipinto ad olio su tavola di legno ad opera di Leonardo da Vinci, conservato nel Museo del Louvre. Tale quadro, noto anche con il nome di Monna Lisa, è sicuramente una delle opere pittoriche popolarmente più note, ma anche oggetto delle più varie considerazioni, scientifiche, filosofiche, letterature ed altro.

La storia di Monna Lisa è una storia, anche, di più versioni del quadro, tante che una non recente analisi ai Raggi X ha evidenziato come, nascoste sotto quella attuale, vi siano almeno altre 3 versioni, mentre nel 2006 una analisi a cura del Centro Nazionale di Ricerca e Restauro dei Musei di Francia ha evidenziato come in una prima versione tutto il volto della donna fosse ricoperto da un sottile velo. Di sicuro uno dei particolari oggetto di maggiori discussioni ed individuato come una delle principali ragioni del suo fascino è l’espressione ambigua del volto della Gioconda.

Ma questo volto è felice o triste? Ci trasmette una sofferenza di vita od è frutto di uno spirito gaudente? A tale dilemma hanno cercato di rispondere alcuni studiosi delle Facoltà di Medicina e di Psicologia dell’Università di Friburgo, avvalendosi della collaborazione di alcuni volontari che sono stati sottoposti alla visione di almeno otto delle versioni alternative del quadro, che si differenziavano tra di loro soprattutto per la posizione degli angoli della bocca, più alti o più bassi, tali da modificare l’espressione del viso della Gioconda: 4 volte felice ed altre volte più triste. I volontari dovevano valutare quali e quantitativamente ogni singola versione.

I risultati sono stati pubblicati sulla Rivista Nature, sul numero di Marzo 2017: “Mona Lisa è sempre felice e, solo qualche volta, triste”. Il 100% delle versioni più positive venivano percepite come felici in quasi il 100% dei casi, più rapidamente e con maggior percezione di certezza rispetto agli altri. In un secondo esperimento, i ricercatori hanno mantenuto l’immagine con il minimo di curvatura della bocca come la versione più triste e hanno poi realizzato sette versioni (tre delle quali provenienti dall’esperimento precedente) con grado di tristezza intermedio tra quest’ultima e l’originale Gioconda (considerata come la più felice). Gli scienziati hanno scoperto che, stavolta, i partecipanti tendevano a percepire le tre versioni dell’immagine come più tristi, rispetto alla valutazione precedente. Gli autori, terminati tali esperimenti, hanno concluso di essere sorpresi di scoprire come la Gioconda Originale fosse quasi sempre vista felice.

Che si sia definitivamente risolto il mistero del sorriso impercettibile, quanto misterioso, della Gioconda?

Key Words:   Arte e Scienza

Inserito il 16 Marzo 2017   –   Testo by giuliani gian carlo   –   Foto by wikipedia (dominio pubblico)