Che lo studio delle Mummie e di reperti anatomici conservatisi negli anni rappresenti uno strumento di estrema utilità per lo studio delle malattie umane e della loro evoluzione è noto da anni. Almeno da quando è nota la Paleopatologia ed il suo utilizzo in ricerca. La paleopatologia, come dice il nome, è la scienza che studia le malattie di un passato più o meno remoto attraverso l’esame diretto dei resti umani antichi, scheletrici o mummificati. Solo in questi ultimi anni essa ha assunto la configurazione di disciplina autonoma, basata sui metodi dell’anatomia patologica ma con apporti notevoli dell’antropologia e dell’archeologia. Numerosi studi e numerose ricerche sono state svolte negli anni, consolidando i legami tra Medicina, Storia della Medicina, Scienza ed Arte, fornendo un prodotto che inizialmente ci incuriosisce ma che successivamente ci fornisce importanti dati scientifici.

Riportiamo l’ultima segnalazione presente in Rete e relativa ad una notizia di una delle ultime edizioni del tg della tv svizzera, ripromettendoci di tornare, nelle prossime settimane, sull’argomento.

 

Nelle mummie egizie i segreti sulle malattie moderne.

Ricercatori dell’Università di Zurigo stanno portando avanti uno studio sugli organi delle mummie egizie allo scopo di comprendere meglio le malattie odierne rapportate ai differenti contesti storici e sociali e ai diversi stili di vita.  Il progetto multidisciplinare, che coinvolge ovviamente archeologi, prevede l’analisi dei vasi canopici provenienti da musei statunitensi, europei e nordafricani, dove gli antichi egizi riponevano le viscere estratte dai corpi umani durante il processo di mummificazione. L’esame degli organi consente agli studiosi di analizzare l’evoluzione delle patologie, della genetica e del nostro sistema immunitario in un arco temporale di 4’000 anni. Sono già un centinaio i vasi canopici passati finora al setaccio dai ricercatori zurighesi, sui risultati dell’inchiesta bisognerà però aspettare ancora un po’.

Allegato: Video TV Svizzera.