Come già segnalato in altro post, le differenze di genere sono ancora poco considerate nel nostro Paese, seppur possano risultare fondamentali per definire prevenzioni e terapie. Il paper che segnaliamo oggi è relativo ad una delle classiche malattie mediche: l’ictus cerebrale.  E’ da sempre noto come la mortalità post-ictus sia maggiore nel sesso femminile, anche se sono ancora incerte le cause di questa differenza. La ricerca di una spiegazione scientifica di tale evidenza ha rappresentato l’obiettivo di un numeroso gruppo di Medici Universitari di tutto il Mondo (per l’Italia era presente l’Università dell’Aquila), Autori del contributo pubblicato sull’ultimo numero di Circulationcostituito da una meta-analisi che ha arruolato circa 17.000 Pazienti il primo anno, successivamente ridottosi ad oltre 13.00 ai 5 anni.

I Fattori analizzati ed ipotizzati come causa delle differenti mortalità sono risultati essere: fattori sociodemografici (età, sesso, razza, etnia, stato civile, istruzione e stato socio-economico), stato di salute pre-ictus (livello di autonomia, comorbilità tipo ipertensione, diabete, fibrillazione atriale nonchè stili di salute), fattori ictus-correlati (la gravità dell’episodio, il tipo di lesione ed età di comparsa), fattori correlati al trattamento medico (a che distanza dall’episodio e quali terapie mediche praticate) ed a quelli post-ictus (soprattutto depressione e recidive).

I Risultati ottenuti dopo una complessa elaborazione statistica, finalizzata soprattutto ad omogeneizzare i numerosi dati raccolti, hanno evidenziato come le Femmine fossero più anziane dei Maschi, prevalentemente non sposate, funzionalmente dipendenti nelle ADL tanto da dover essere già inerite in Strutture Assistenziali, con maggiore incidenza di ipertensione arteriosa, presentando delle lesioni ictali più gravi. Gli uomini, invece, erano maggiormente fumatori, bevitori ed affetti da arteriopatia periferica. La mortalità ad 1 anno è risultata pari al 20,4% nei Maschi ed al 31,5% nelle Femmine e tale differenza si confermava nella mortalità a 5 anni, risultando pari al 41,3% negli Uomini ed al 48,5% nelle Femmine.

La differenza di questi tassi di mortalità, questa la conclusione degli Autori, è riconducibile soprattutto all’età più avanzata, all’incidenza di fibrillazione atriale ed a un peggiore livello di autonomia pre-ictus, tanto che, rimossi questi fattori di rischio i tassi di incidenza di mortalità a seconda del sesso si invertivano radicalmente. Questo a rafforzare la convinzione che la diversa mortalità a seconda del gender sia legata principalmente alle differenze biologiche e cliniche tra Maschi e Femmine, non risultando invece influenzato dai diversi approcci clinico-terapeutici.

Quello appena descritto rappresenta uno Studio di particolare importanza, stante la grossa casistica arruolata ed i vari parametri presi in considerazione, senza considerare l’autorevolezza della Rivista che lo ha pubblicato e la scarsità dei dati finora noti a tal proposito. Un contributo, quindi, destinato a far parlare di sé nei prossimi mesi/anni.

 

Key Words:   Fattori di Rischio   –   Medicina di Genere  –  Malattie Cerebro-Vascolari

Inserito il 26 Febbraio 2017   –   Testo by giuliani gian carlo   –   Foto by corriere.it