Renè Descartes, meglio noto come Renatus Cartesius (italianizzato in Cartesio) è stato uno dei più famosi filosofi e matematici della storia, da molti considerato il vero Fondatore della Matematica e della Filosofia Moderna. Il suo “metodo cartesiano” (che ha il fine di edificare un sapere certo, liberando l’uomo da tutte quelle conoscenze ambigue e di scarsa validità, liberando la mente dalle materie umanistiche) ha radicalmente modificato il pensiero scientifico dell’epoca.

Grosso interesse ha destato, come per altri scienziati, la ricerca di eventuali anomalie del suo cervello, come già successo per Einstein, per il quale la stessa ricerca aveva individuato delle anomalie nelle regioni dei lobi parietali, coinvolti nelle abilità cognitive, matematiche e visive. Una teoria, quella volta ad identificare in differenti anomalie cerebrali le origini della genialità, che avrebbe, forse, interessato il famoso anatomo-patologo e criminologo Cesare Lombroso, convinto invece delle correlazioni tra caratteristiche anatomiche e personalità criminale. Teoria questa di non facile dimostrazione ai giorni nostri ma che risulta dotata di un importante ruolo storico-culturale, alla pari del Museo a lui dedicato presso l’Università di Torino.

Ma ritorniamo al cervello di Cartesio, cervello la cui storia è molto diversa da quello di Einstein e di quello dei Pazienti del Lombroso, essendo andato perso negli anni. Le sue verosimili caratteristiche sono state così ricostruite sottoponendo il cranio delle scienziato ad una TAC partendo dalle dimensioni di quest’ultimo e delle impronte lasciatevi dalla massa cerebrale.

I risultati di tale ricerca sono stati in questi giorni pubblicati sul numero di luglio della Rivista Journal of Neurological Sciences. Quali le conclusioni? Normale (per l’epoca) in termini di peso e struttura, il cervello di Cartesio si caratterizza per dimensioni maggiori rispetto alla norma della corteccia frontale, area coinvolta in numerose abilità cognitive, tra cui l’elaborazione del significato delle parole e la trasformazione del pensiero in azione.

 

Key words: Neuroscienze

Inserito il  12 Maggio 2017   –   Testo by giuliani gian carlo   –   Foto by wikipedia (public domain)