Infezioni Ospedaliere? Più a rischio chi allergico alle Penicilline.

Il fenomeno delle Infezioni Ospedaliere, sempre più diffuso nel Mondo, risulterebbe particolarmente più frequente nei Pazienti affetti da allergia alle Penicilline, con un rischio superiore almeno del 50% rispetto agli altri Pazienti, di contrarre una Infezione del Sito Chirurgico. Questa la conclusione di uno Studio pubblicato sul Clinical Infectious Diseases, di questo mese, relativo ad oltre 8.000 Pazienti sottoposti ad oltre 9.000 interventi chirurgici. Di questi Pazienti ben l’11% ha segnalato allergie alle Penicilline, non venendo in tal modo trattati con la cefalosporina indicata dal Protocollo previsto per ridurre i casi di Infezione del Sito Chirurgico. Al posto di tale antibiotico, ne sono stati utilizzati altri, che erano considerati, meno indicati in tale trattamento terapeutico.

E dai risultati ottenuti sarebbe emerso che la maggiore probabilità per un paziente allergico alla penicillina di sviluppare un’infezione del sito chirurgico sarebbe stata proprio imputabile all’utilizzo di un antibiotico diverso dalla cefazolina per prevenirla. Le conclusioni di tale ricerca raccomandano, quindi, di valutare sempre l’eventuale e reale allergia alla penicillina prima dell’intervento chirurgico per aumentare le possibilità di ricevere il trattamento antibiotico raccomandato, riducendo così sia l’utilizzo di altri farmaci che il rischio di contrarre infezioni correlate all’assistenza.

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I Vegetariani sono più Depressi?

Le Diete Vegane e Vegetariane sono, attualmente, di gran moda, giustamente sponsorizzate da desideri e strategie salutistiche, finalizzate alla riduzione dei fattori di rischio per patologie degenerative tipo le malattie cardio e cerebro-vascolari, nonchè quelle oncologiche. Poco però è noto circa possibili benefici e/o rischi per la salute mentale non correlate alle malattie neuro-degenerative. Negli ultimi anni è stato condotto, su circa 10.000 maschi, mariti di donne in gravidanza, uno studio americano ora in pubblicazione presso il Journal of Affective Disorders che ha potuto valutare vari parametri sociali e medici, compresi pregressi disturbi ed attuali sintomi psichici,  certificati anche dai risultati di appropriati test psichici, analizzati a seconda del tipo di dieta seguita.

I risultati hanno dimostrato come i maschi vegetariani risultassero mediamente più depressi rispetto a quelli non vegetariani, anche una volta rimodellati i dati anamnestici esaminati. Quali le possibili cause: secondo gli Autori, le carenze nutrizionali, soprattutto in termini di ferro e cianocobalamina.

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Inserito il 15 Ottobre 2017  –  Testo by giuliani gian carlo  –  Foto by pexels.com