E’ online da stamani il numero di Novembre 2017 di Medic@live Magazine, una interessante e moderna rivista medica che pubblica pratici articoli di aggiornamento per il Medico e per le Professioni Sanitarie. “L’Informazione Scientifica che corre sulla Rete” è il sottotitolo del Sito, particolarmente ricco anche di aggiornamenti e news. Lo citiamo perchè su tale numero è presente un personale contributo (casistico) sui Pazienti disfagici, nel quale sono descritti i principali Indicatori relativi alle condizioni psichiche, fisiche, di autonomia ed assistenziali di 600 Pazienti tra quelli dimessi dalla LungoDegenza di Villa Iris dal 1° Luglio 2016 al 30 Giugno 2017. In particolare è stato effettuato un confronto nei risultati ottenuti tra 2 differenti sottogruppi individuati sulla base della necessità di una dieta semisolida (I Popolazione) o dell’assenza di una indicazione dietetica medica basata sulla consistenza degli alimenti (II Popolazione). Interessanti i risultati ottenuti, quasi tutti statisticamente significativi, tali da poter rispondere alla domanda che costituisce il titolo del contributo: <La Disfagia nell’Anziano Fragile: semplice comorbilità o fattore prognostico sfavorevole?>

Dall’articolo estraiamo le conclusioni:

La prescrizione di una dieta semisolida è di per sé sufficiente a distinguere significativamente chi presenta un certo grado di disfagia da chi, invece, non la presenta. I pazienti che necessitano di una dieta relativa alla densità degli alimenti risulta, infatti, più anziano, in peggiori condizioni cliniche, meno autosufficiente, più deteriorato sul piano cognitivo, più allettato e incontinente, più comorbido, maggiormente a rischio per lesioni da pressione e cadute, maggiormente cateterizzato e portatore, all’ingresso in reparto, di un maggior numero di lesioni da pressione. In questo contesto la disfagia rappresenta un sintomo ed un’ulteriore comorbilità di un complesso e compromesso quadro (clinico e di autonomia funzionale) che ne predice la presenza. Ma a sua volta la comparsa della disfagia è in grado di aggravare le condizioni dei pazienti che ne soffrono, esponendoli ad un maggior rischio di mortalità, polmoniti, nuove lesioni da pressione e malnutrizione. La disfagia rappresenta così, per l’anziano fragile un sintomo particolarmente sfavorevole e predittivo di severi eventi avversi, tali da mettere a rischio la sopravvivenza stessa del paziente, sia a breve che a lungo termine.

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Post n° 203 inserito il 30 Novembre 2017  –  Testo by giuliani gian carlo  –  Foto by pexels.com

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